I genitori a lavoro, la telefonata drammatica dalla scuola: “vostra figlia è morta”

La telefonata che nessun genitore vorrebbe mai ricevere. M. è morta nella palestra della scuola, aveva 10 anni. Si indaga sui motivi.

M. non c’è più, aveva solo 10 anni

La telefonata che nessun genitore vorrebbe mai ricevere. L’incubo di padri e madri quando sono lontani dai propri figli. Ma nessuno avrebbe pensato che la piccola M. potesse perdere la vita proprio a scuola. Ora si indaga sulla dinamica di quello che è successo in una scuola di Palermo, percé le prime informazioni fornite non erano veritiere.

La città è ancora sotto shock. La tragica e prematura morte di M. a soli 10 anni durante l’ora di educazione fisica ha lasciato di sasso il capoluogo siciliano e non solo.

Un dramma avvenuto mentre la ragazzina si trovava in palestra con i suoi compagni di classe. Dopo averla vista accasciarsi a terra, i docenti hanno tentato invano di rianimarla. Inutile anche l’intervento dei sanitari del 118. Troppo tardi, atroce e ingiusto, M. non ce l’ha fatta.

I genitori sono stati informati mentre erano a lavoro. Inizialmente sembrava essere stato un incidente e la bambina dicevano avesse sbattuto a terra la testa.

L’ispezione del medico legale ha però escluso colpi mortali riconducibili ad una caduta. Per effetto di ciò e per fugare ogni genere di dubbio la Procura ha deciso di aprire un indagine e di procedere con l’autopsia sul corpo della bimba.

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I genitori a lavoro, la telefonata drammatica dalla scuola: “vostra figlia è morta” Forse un malore

In un primo momento era stata disposta la restituzione della salma alla famiglia. Queste incongruenze però hanno provocato diversi dubbi e hanno portato a maggiori approfondimenti. Tra le possibilità c’è quella di un malore, ma solo dopo l’esame autoptico sarà possibile avere un quadro chiaro e delineato.

Nel frattempo sono molteplici i messaggi di cordoglio per M. andata via troppo presto e ingiustamente. In segno di rispetto e lutto non si svolgeranno le attività scolastiche nella giornata di giovedì 26 novembre.

È tempo di fermarsi, di riflettere su quanto a volte la vita possa essere così effimera e maledettamente triste.

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