Alberto Genovese: particolari inquietanti che riguardano i bodyguard

Alberto Genovese si trova in carcere per violenza sessuale, nel frattempo le indagini vanno avanti e si scoprono particolari sempre più inquietanti

genovese e bodyguard
Screenshot tv

A Mattino 5 anche questa mattina si approfondisce la storia terribile di violenza accaduta a Terrazza Sentimento. Vittima una ragazza appena diciottenne, il carnefice è Alberto Genovese che attualmente si trova in custodia cautelare in carcere.

Più vanno avanti le indagini e più si scoprono dettagli inquietanti e raccapriccianti sulle famose feste di Alberto Genovese. Per quanto riguarda la sera incriminata, si è scoperto che il bodyguard non era solo uno, cioè quello che si trovava fuori dalla porta della stanza di Genovese, ma erano almeno quattro, ognuno di loro posizionato in punti strategici della casa.

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Durante le feste di Alberto Genovese, venivano sequestrati i cellulari anche ai bodyguard in servizio

Genovese e bodyguard
Screenshot da trasmissione Mediaset

I bodyguard, almeno quattro, erano posizionati in punti strategici: all’entrata con la lista, nel parcheggio con la lista e due in casa. La lista degli invitati era indispensabile, senza essere nella lista e dunque invitati da Genovese, non c’era alcuna possibilità di entrare.

Tutti i bodyguard avevano dei compiti specifici e particolari: controllare alcune camere, occuparsi della sicurezza e occuparsi dei telefonini. Ecco proprio un particolare dei telefonini è molto inquietante. 

Si sapeva già che i telefonini venivano sequestrati agli invitati, ma mai si sarebbe immaginato che venissero sequestrati anche ai bodyguard. E allora ci si chiede, come mai? Cosa c’era di così scandaloso da evitare che venisse ripreso con il cellulare e magari condiviso sui social?

Una delle cose che sorprende è che Terrazza Sentimento si trasformava quasi in un locale pubblico, anzi più organizzato di una qualsiasi discoteca. Le feste, per così dire private, erano organizzate minuziosamente.

Intanto la povera ragazza è stata vittima di ore di torture in una stanza dove era impossibile chiedere aiuto e ora deve anche sopportare alcuni attacchi mediatici ingiustificati e ingiustificabili. La vittima chiede umanità e protezione, perché la cattiveria non è giustificabile, lei ribadisce di essere andata alla festa per divertirsi con le amiche, non per ritrovarsi in un inferno.

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