Si celebra oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Andiamo a scoprire insieme le origini di questa importante ricorrenza
Il 25 novembre non è un giorno come tutti gli altri. In questa data ricade una commemorazione importante per il mondo intero. Si celebra infatti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Purtroppo però in giro per il globo sono ancora troppi gli episodi di brutalità ai danni del gentil sesso. Spesso sfociano in efferati femminicidi, che al giorno d’oggi non sono più tollerabili. Tornando alla particolarità della giornata, perché la data prescelta è quella del 25 novembre? Ecco gli aneddoti che ci sono dietro.
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L’associazione è dovuta principalmente ad un drammatico caso di cronaca nera avvenuto nel lontano 1960. Si tratta del martirio delle sorella Mirabal note anche come “las mariposas” (le farfalle).
Patria, Minerva e Maria Teresa erano tre attiviste della Repubblica Dominicana. Appartenevano al Movimento 14 giugno, ovvero un gruppo politico fuori legge che aveva come obiettivo quello di opporsi alla dittatura imposta da Rafael Leonidas Trujillo).
A causa di ciò furono assassinate il 25 novembre, ovvero nel giorno del loro compleanno. Mentre si stavano recando in carcere per far visita ai rispettivi mariti (arrestati perché facenti parte del suddetto movimento), vennero fermate dalla polizia locale.
Successivamente vennero condotte in un’isolata piantagione di canne da zucchero, dove furono torturate e poi barbaramente uccise. Ancora più agghiacciante ciò che è avvenuto dopo: gli esecutori riposero i loro corpi in auto nel tentativo di far credere al mondo che la causa del decesso era stato un incidente stradale. La loro morte portò ad una rivolta popolare e all’assassinio del dittatore Trujillo.
Per questo motivo l’Assemblea Generale dell’Onu su iniziativa dell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi (1981 a Bogotà) ha istituito questa data per ricordare le vittime di violenza.
A livello internazionale il colore associato alle celebrazioni è l’arancione, mentre in Italia è il rosso. Perché questa differenza? Semplice. Nel nostro paese dove questa giornata viene onorata ufficialmente dal 2005, il simbolo della protesta è l’abbandono di scarpe rosse nelle principali e piazze e luoghi significativi delle principali città.
Scarpe vuote per ricordare coloro che hanno subito violenze o che hanno addirittura perso la vita. Una bella iniziativa che riprende l’idea dell’artista Elina Chauve e ha come scopo quello di sensibilizzare su un tema sul quale non si può e non si deve rimanere indifferenti.
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