Matteo Salvini al Governo: “Fate passare il Natale in famiglia agli italiani”

A Matteo Salvini non va giù l’aria di paura che si respira. Ok ai nuovi di Dpcm, ma con l’opportunità di raggiungere i cari.

Matteo Salvini al Governo: "Fate passare il Natale in famiglia agli italiani"
Matteo Salvini (Fonte foto: Getty Images)

Natale, sì, no, come. Polemiche su polemiche tra politici, mentre gli italiani attendono di capire cosa potranno fare, nelle festività natalizie. A dire la sua, chiedendo più aperture al Governo, ci ha pensato Matteo Salvini.

Non tutti saranno d’accordo con il leader della Lega, che al Maurizio Costanzo Show chiede di non chiudere totalmente la festa di Natale agli italiani, nonostante il Coronavirus.

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Matteo Salvini dà fiducia agli italiani: non tutti sono d’accordo

Mentre c’è chi già lancia l’allarme in tv, Matteo Salvini chiede una “tregua” al Governo: “Mi auguro che sia il Natale dei bambini che lo aspettano 365 giorni l’anno”, spiega il senatore, che si fida del popolo: “Gli italiani hanno dimostrato enorme buon senso ed enorme sopportazione”, spiega, ma non è quello il problema. Non è la fiducia nell’attenzione che potrebbero fare gli italiani il problema.

Infatti, secondo gli studiosi, i viaggi verso le proprie regioni di migliaia di cittadini potrebbero essere un pericolo al quale non c’è rimedio. Per il giorno del Ringraziamento, gli spostamenti di 50 milioni di americani, fanno già lanciare l’allarme. Il Governo vorrebbe semplicemente evitare questo, ma Salvini insiste, parlando di virologi ed esperti che vanno in televisione: “dicendo niente Natale, niente famiglia, niente albero, niente regali”.

Ed è quest’aria di paura che non va a genio all’ex Ministro dell’Interno, che rilancia: “Mi rifiuto di pensare al Natale via Skype, al Natale via Zoom e al black friday”, insomma, negare la libertà di spostamento agli italiani, almeno in questo periodo dell’anno, sarebbe davvero troppo. “Nessuno pensa alle cene con duecento persone, però rivedere la mamma, il papà, i nipoti e i cugini. Se uno è di Palermo deve poter tornare a casa, se uno è di Milano ma lavora a Bari deve poter tornare a casa”, conclude il numero uno della Lega.

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