Bollettino 24 novembre: una buona notizia e una pessima

La situazione attuale prevede un picco nei prossimi giorni, l’apice che dovrebbe poi portare ad una discesa dei casi nel paese.

"Vostro padre è morto", ma nella bara c'è un altro uomo
Corridoio ospedaliero (Fonte foto: web)

Si attende il picco, cosi dicono gli esperti, nei prossimi giorni, nell’immediato. Un picco che porterà man mano alla discesa dei casi, che porterà ad una situazione probabilmente più sostenibile e più leggera, se cosi si può dire, per cittadini, operatori sanitari ed esponenti delle istituzioni. Nel frattempo, come avviene ormai da giorni, si discute di festività natalizie, vacanze sulla neve e vaccini, nient’altro. Solo ed esclusivamente di questo.

Al momento sembra che il Governo voglia persistere con il blocco delle piste sciistiche per la stagione invernale, ma la pressione degli imprenditori del settore è tale che alla fine non sarebbe assurdo assistere ad una fragorosa retromarcia dell’esecutivo sul tema. Per il resto, il Governo è sempre in attesa di varare il tanto atteso prossimo dpcm, che cosi come già successo per qualche altro paese europeo, dovrebbe tracciare le linee chiuda per il prossimo Natale.

Coronavirus bollettino del 24 novembre: tutti i dati dei contagi

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 23.232 nuovi casi di coronavirus, a fronte di 188.659 tamponi tamponi effettuati. Purtroppo aumentano i decessi che solo oggi sono stati 853. Il totale delle persone decedute dall’inizio della pandemia arriva così a quota 51.306.

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Bollettino 24 novembre: troppi morti e un’inquietante profezia

Nel frattempo, Bill Gates ha lanciato la sua ennesima profezia, ed in questo caso, visti i precedenti, speriamo non ci prenda. Infatti Mr. Microsoft ha annunciato una nuova pandemia nel giro di vent’anni, situazione che però, secondo lui, dovrebbe vederci meno esposti, in quanto già consapevoli e preparati dopo l’esperienza Covid19, speriamo bene. In Italia intanto continua il litigio sul vaccino, che non è ancora arrivato ma già divide.

Chi lo critica, chi lo farebbe e chi no. Chi vuole i dati, chi vuole una maggiore fase di sperimentazione. Insomma ognuno vuole qualcosa. La speranza è che ad avere la meglio sia quello che vogliamo tutti, l’annientamento del virus, o quantomeno una efficace protezione da esso.

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