L’Oms bacchetta l’Italia e L’Europa per avere sottovalutato il pericolo di una seconda ondata di coronavirus. E si rischia la terza.
L’Oms bacchetta Europa e Italia perché, secondo l’Organizzazione, non hanno saputo gestire il post prima ondata di coronavirus. Soprattutto, rimarcano, è stata mal gestita la stegione estiva che poi ha scatenato la seconda ondata Covid. Si parla di cenoni natalizi, di vaccino in arrivo ma che al momento resta un miraggio, ma sono altre le cose di cui dovremmo preoccuparci, a partire dalla gestione del contagio.
«Dopo gli errori dell’estate –ha ammonito David Nabarro, inviato speciale dell’Oms – se non si realizzeranno le infrastrutture necessarie per il contrasto al virus avremo una terza ondata all’inizio del prossimo anno». Dunque l’Italia rischia tantissimo dal momento che il sistema sanitario nazionale è al collasso nonostante una seconda ondata di coronavirus fosse più che prevedibile. La terza metterebbe in ginocchio il Paese.
“In Europa – ha aggiunto Nabarro dell’Oms – si sono allentate le maglie prematuramente dopo l’estate, ed ora i contagi sono di nuovo in aumento. La risposta dell’Europa è stata incompleta».
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Italia, ascolta bene l’Oms: “asiatici molto meglio degli europei”
L’inviato speciale dell’Oms ha elogiato invece il comportamento dei paesi asiatici dove le «persone sono pienamente coinvolte, assumono comportamenti che rendono difficile la circolazione del virus. Mantengono le distanze, indossano mascherine, si isolano quando sono malate, proteggono i gruppi più a rischio».
Per quanto riguarda il tanto agognato vaccino anti Covid, il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, ha spiegato che «nei primi 3-6 mesi del 2021 non ci sarà comunque una vaccinazione di massa della popolazione».
Magrini era ospite di Lucia Annunziata su Rai 3 e ha rilasciato una dichiarazione importante: «arriveranno anche altri vaccini e probabilmente in tre mesi, da gennaio a marzo, e potremo avere una capacità vaccinale fino a dieci milioni, ma si vedrà dalle disponibilità a gennaio». Tutti i vaccini avranno una approvazione europea e successivamente da parte dell’Aifa».
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