Un brutale attacco, in provincia di Napoli dove una donna è stata uccisa tra pugni e colpi di cacciavite, è stato suo figlio?
A Torre del Greco, in provincia di Napoli, la cinquantaseienne operatrice scolastica, Brunella Cerbasi, è stata uccisa in maniera brutale. Sul suo corpo, tracce di un’aggressione a suon di pugni e colpi di cacciavite.
Le forze dell’ordine, hanno fermato il figlio di 33 anni. Sarebbe stato lui, l’autore dell’efferata aggressione. La donna è stata portata in ospedale dopo l’attacco, ma i sanitari non sono riusciti a salvarle la vita.
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Uccisa a pugni: l’impressionante cattiveria del figlio
Una ferocia inaudita, quella con cui Brunella è stata uccisa oggi, 23 novembre, verso le ore 13 nella provincia di Napoli. E pensare, che l’indiziato numero uno è proprio suo figlio. Qui però, sono da scoprire le cause di una cattiveria tale, non come nel caso di Ardea, dove il ragazzo che ha ucciso il patrigno ha affermato fiero: “Arrestatemi pure, ho salvato mia madre”.
L’aggressione sarebbe avvenuta all’interno dell’appartamento di via Rimaioli, a Torre del Greco, dove mamma e figlio convivevano. Grida e rumori hanno allertato i vicini che subito hanno chiamato le forze dell’ordine. Nulla da fare per la donna, trasportata d’urgenza all’ospedale “Maresca”. La polizia accorsa sul posto, ha bloccato il figlio, che ha già un passato al Sert per recupero dalla droga ed in questo periodo in cura presso una Asl per persone con problemi psichici.
Ora, l’uomo dovrà esporre la sua versione davanti al pm della Procura di Torre Annunziata. Sarà compito della polizia invece, ricostruire i risvolti del rapporto tra genitrice e figlio, con annesse ricerche su possibili atti di violenza passati. Sul corpo della donna, rinvenute tracce di percosse come possibili calci e pugni, e ferite da arma appuntita.
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