I numeri sembrano calare, ma allo stesso tempo sembra aumentare una sorta di menefreghismo generale. Cosa succede?
I numeri sembrano far ben sperare, del resto era questa l’idea che circolava, la riflessione più che altro. I numeri si starebbero assestando, anche sei in molti, troppi territori ancora continua forte l’emergenza, continua forte la pressione alla quale sono sottoposte le strutture sanitarie, e continua forte anche l’angoscia e la paura di chi, in ospedale, da molti giorni non sa ancora cosa succederà dopo, se potrà riabbracciare i suoi cari.
Filtra ottimismo, c’è ottimismo, l’esecutivo, quando parla, attraverso i suoi ministri sembra sereno, speranzoso, voglioso di lasciarsi alle spalle quest’ennesima parentesi di incertezza e tragedia. Sono tutti proiettati al Natale, al vaccino, a ciò che sarà dopo. In mezzo c’è il 3 dicembre ed il dpcm che tutti stanno aspettando, per capire meglio cosa succederà dopo, cosa verrà dopo le restrizioni, cosa ci succederà, come sarà il Natale ed altre valide, più o meno, domande.
Coronavirus bollettino del 23 novembre: tutti i dati dei contagi
I nuovi positivi sono 22.930 (con 148.945 tamponi effettuati) i morti sono 630
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Bollettino 23 novembre: cosa è successo all’isteria collettiva?
C’è stata una fase in cui l’isteria collettiva, in senso buono, montava forte, forse però più a marzo. Un periodo in cui si aveva timore di circolare in strada senza un valido motivo. Si temeva l’intervento delle forze dell’ordine. Ma più che altro si temeva per se stessi, ed allora si andava uno per famiglia a fare la spesa, si usciva il minimo indispensabile, e sempre per una giusta causa, si restava in casa, e tutto sommato, certo non tutti, si stava anche bene.
Ora invece qualcosa è cambiato. C’è frenesia, c’è voglia continua di evadere, di uscire fuori di dire di essere usciti fuori. I controlli latitano, le occasioni di fatto ci sono perchè tutti o quasi sono aperti, e allora? Allora in strada noti tanta gente, in strada vedi che nulla o quasi è cambiato, in strada fai caso al fatto che, molto ingenuamente, sembra che la grande paura sia davvero passata. Ma quanto può essere vero?
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