Ambra Angiolini, racconto choc: “Il mio unico specchio l’acqua del water”

Ambra Angiolini sarà protagonista a ‘Le Iene’, dove parlerà del suo libro e della bulimia: ecco le sue confessioni scioccanti e sincere

Ambra Angiolini
Fonte foto: Getty Images

Giovedì 19 novembre Ambra Angiolini parlerà a Le Iene del suo nuovo libro, da poco disponibile in libreria, InFame. Il testo è incentrato su un disturbo con cui l’attrice ha lottato sin da quando aveva 15 anni: la bulimia.

Il programma di Italia 1 ha anticipato alcuni estratti della toccante intervista alla Angiolini, dai quali emergono le sue parole sofferte ma sincere. “Con la bulimia ci si deforma. Mi dicevano ‘rifattona’, ma in realtà non ero rifatta, ero piena di succhi gastrici impazziti, ha puntualizzato.

Ambra si è accorta di soffrire di bulimia all’età di 15 anni. Prese spunto da un film in cui una modella, dopo aver mangiato, andava dritta in bagno a vomitare inspiegabilmente: “Me lo sono ricordato quando la mia testa ha avuto bisogno di un modo per cominciare”.

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Le Iene: Ambra Angiolini e la bulimia: “È la malattia di chi vuole essere magra? Una stro***ta”

Ambra Angiolini
Foto da Instagram: @ambraofficial

Ambra Angiolini si è reinventata scrittrice. Da qualche giorno è uscito nelle librerie il suo romanzo d’esordio, intitolato InFame. Per l’occasione, la cantante, attrice e conduttrice parlerà della bulimia al noto programma di Italia 1, Le Iene.

Durante l’intervista Ambra è stata molto autentica e diretta. Una frase, in particolare, ha colpito e fa riflettere: “Non c’entra niente la bellezza, poi qualcuno ha deciso che era la malattia di chi voleva essere magra. Posso dire che è una stron***ta?”.

E come fece, a quell’età così innocente, e alle volte ingenua, a capire di dover chiedere aiuto? La Angiolini capì che la situazione stava degenerando quando: “il mio unico specchio era l’acquetta del water”.

Come ha raccontato anche a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, mangiare per lei era il modo per sfogare la sua incapacità di chiedere aiuto. Fortunatamente, con la nascita di Iolanda capì che la sua pancia poteva essere il luogo più accogliente del mondo, un posto speciale in grado di creare nuova vita.

 

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