I numeri ci dicono che la situazione potrebbe migliorare ma non migliora al momento, c’è incertezza anche sulle letture.
La situazione resta ancora ingarbugliata tra quello che è, che potrebbe essere e che sarà. L’Italia vive oggi due incertezze, quella che la vede combattere ancora una volta con il tremendo virus, che già a Marzo ha seminato morte ed angoscia, e quella politico organizzativa, chiamiamola cosi, che sembra metterla ogni giorno in una posizione diversa rispetto all’approccio da tenere proprio nella lotta attuale al Covid19.
Troppo spesso i pareri di chi governa, a diversi livelli si contraddicono e lasciano intendere cose che poi non corrispondono alla realtà dei fatti. Misure, mezze misure, misure restrittive che poi di restrittivo hanno soltanto il nome, in tutto questo il popolo cosa fa? Non ci capisce nulla, e finisce per agire per conto proprio, senza rispettare nulla, o al massimo temendo il minimo rispetto ad una altissima esposizione al rischio.
Coronavirus bollettino del 18 novembre: tutti i dati dei contagi
Dai dati del Ministero della Salute emerge una situazione stazionaria per quanto riguarda i contagiati ma aumentano i decessi. 34.283 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore a fronte di circa 235mila tamponi. Altri 753 morti.
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Bollettino 18 novembre,vaccini: Pfizer batte Moderna 95 a 94.5! Guerra tra multinazionali?
La settimana scorsa Pfizer e BioNTech avevano pubblicato i risultati dei primi test basati sui primi 94 volontari affetti da Covid-19 e l’efficacia era risultata pari al 90%. Oggi, il giorno dopo l’annuncio che il vaccino americano Moderna è efficace al 94.5%, i due colossi correggono il tiro e parlano di 95%, su altri 170 casi di coronavirus esaminati.
«I risultati dello studio segnano un passo importante in questo storico viaggio di otto mesi per portare avanti un vaccino in grado di aiutare a porre fine a questa devastante pandemia – ha affermato Albert Bourla, amministratore delegato Pfizer -. Continuiamo a muoverci con i ritmi della scienza per compilare tutti i dati raccolti finora e condividerli con le autorità di regolamentazione di tutto il mondo».
Nel frattempo, in Italia, le regioni chiedono misure, poi le rigettano, poi ne discutono e poi le vogliono ancora, poi però vogliono decidere, e poi restano deluse se il Governo none le accontenta. Il pugno duro che qualcuno prospettava non c’è stato, ma forse nessuno realmente immaginava potesse esserci, le regioni ognuna per conto proprio, ognuna a gestirsi in un moda, tutte apparentemente, molto confuse.
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