L’ultimo volo di Andrea verso quel cielo che ora lo terrà con se

Il venticinquenne, tradito dallo sport che amava, l’allarme dato dai colleghi di lavoro che non lo vedono arrivare.

Parapendio
Parapendio (Facebook)

L’amore per il volo, per la distanza con la terra e la vicinanza al cielo, l’idea di libertà che soltanto chi si libera nell’aria, sopra tutto e tutti sa di poter provare. Andrea Facchetti, 25 anni, se n’è andato cosi, all’improvviso, tradito forse da qualcosa che non aveva calcolato.  Bresciano d’origine, ma per lavoro in Valle d’Aosta, Andrea aveva la passione per il volo, per le grandi sfide, per quel cielo che adesso lo terrà con se per sempre.

L’incidente, sul quale le forze dell’ordine stanno ancora indagando, non ha lasciato scampo al ragazzo, il cui corpo è stato ritrovato a 2mila 500 metri d’altitudine sul monte di Estoul, in Val d’Ayas. A dare l’allarme, i colleghi di lavoro che lunedi non l’hanno di fatto visto ritornare, l’allarme lanciato e la scoperta del corpo e della sua attrezzature dopo poco. Salma e attrezzatura sono state sequestrate per le indagini del caso.

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L’ultimo volo di Andrea verso quel cielo che aveva tanto amato e che non smetteva di sognare

Un malore forse, o un malfunzionamento dell’attrezzatura di cui il ragazzo era fornito. Tutti lo ricordano come un ragazzo solare, innamorato della montagna, sempre pronto a nuove sfide e a varcare nuovi orizzonti. La passione per le nuove avventure e per quel cielo che gli dava gioia e prendeva pezzi della sua enorme passione per le sfide. Cosa non ha funzionato? Come può essere accaduta questa enorme tragedia?

Se lo chiedono gli inquirenti, e gli amici, che ne seguivano le imprese. Ora Andrea è libero in quel cielo, che aveva tanto amato e che forse portava sempre dentro di se. Le vette, le nuvole, e quel cielo azzurro che lo ha visto per l’ultima volta.

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