Una nuova regione dispone la chiusura delle scuole dal prossimo martedi, fino al 2 dicembre, lo scenario possibile.
In Italia, dopo l’ondata di chiusure della scorsa settimana, che di fatto, da ieri ha posto in lockdown altre due regioni, Toscana e Campania, mantenendo però chiuse le scuole, con le dovute eccezioni. Altre regioni si apprestano ad attuare ulteriori provvedimenti. Ad esempio proprio la Campania, che aveva disposto ormai settimane fa la chiusura degli istituti scolastici, ha decretato l’apertura per la prossima settimana, con la sola possibilità di presenza per la scuola dell’infanzia e la classe prima elementare.
Ma il provvedimento che oggi fa discutere, è quello della regione Basilicata, firmato dal governatore Vito Bardi, che dispone dalla giornata di domani 17 novembre, fino al prossimo 2 dicembre, la chiusura totale delle scuole, di primo e secondo grado. Il provvedimento per la regione attualmente in fascia arancione, è stato giustificato con l’aumento dei casi e la necessità di non creare inutili assembramenti per garantire la salvaguardia della salute di bambini, collaboratori, insegnanti e genitori.
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Coronavirus, nuova misura: nell’Italia fatta a zone cosa sarà della scuola?
La misura colpisce l’opinione pubblica che da un lato ha assimilato la necessità di tenere aperte le scuole anche in fase di semi-lockdown cosi come succede ad esempio nel resto d‘Europa, con misure restrittive in alcuni casi anche molto più pesanti, ma dall’altro non è ancora convinta di saper gestire pienamente le due cose. Molti ad esempio, i genitori che scelgono di non portare a scuola i propri bambini, anche dove questo è ancora possibile.
La situazione, al momento, si è resa necessaria considerata la gravità del momento attuale, caratterizzato da un forte numero di contagi, e dalla responsabilità diretta, di misure che portino in maniera del tutto netta al contrasto di determinati ed inutili rischi.
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