Sapevate del passato di Tiziano Ferro? Una delle moderne voci più famose d’Italia non se l’è passata sempre benissimo.
Questa non è la classica storia di chi ce l’ha fatta dopo che tutti gli hanno detto che non era possibile. Delle doti artistiche di Tiziano Ferro infatti, non importava niente a nessuno. Tutti troppo occupati a renderlo vittima di bullismo, lui, adolescente grassottello e troppo sensibile per sopravvivere in mezzo ai pari età.
E così Tiziano si è rifugiato nella musica, ma anche nell’alcool, che spesso lo ha portato a pensieri molto brutti. Tra l’altro, Ferro ha anche sofferto per un po’ di disturbi alimentari pericolosi.
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In passato, Tiziano Ferro ha pensato spesso alla morte
Difficilmente Tiziano Ferro usa parole forti solo per far scena. L’artista di Latina infatti pesa sempre il valore delle parole da usare nelle rare interviste che rilascia e fa rabbrividire il pensiero, che una di queste possa essere ‘morte’. Eppure Tiziano ha spiegato che dopo aver conosciuto l’alcool ci ha pensato diverse volte. Ecco un estratto di uno dei suoi racconti: “L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti. Ero un alcolista e volevo morire“. Un artista che in Italia non è stato trattato bene nemmeno nel passato più recente. Pensare che prima del coming out doveva fingere di avere fidanzate femmine.
Da obeso a bulimico, il cantante nato nel 1980, racconta come gli alcolici siano entrati nella sua vita. Una sera, gli amici della sua prima band lo convinsero a farlo. Da allora, il giovane Tiziano ne traeva sempre più piacere, ma non era divertimento. L’alcool, gli faceva mettere da parte insicurezza e timidezza e per un attimo, dimenticare gli insulti: “Non sono mai stato il primo della classe, ero anonimo, non bello, per niente atletico, anzi grasso, timido, i ragazzi mi chiamavano ciccione, femminuccia, sfigato. Aspettavo che qualcuno intervenisse per difendermi, ma non succedeva mai. Vivevo perennemente frustrato, incazzato e anche umiliato”.
Ma oltre all’alcool, Ferro trovò ben presto anche un’altra compagna, che lo ha accompagnato per tutta la vita: “Poi ho cantato per la prima volta e il mondo è cambiato. La musica era l’unica cosa che avevo, un canale per esprimermi in un mondo nel quale non mi riconoscevo”. Ed oggi, chissà quanti ripenseranno a quando lo prendevano in giro tra i banchi di scuola, ignari del fatto che proprio lui, lo avrebbero rivisto e sentito migliaia di volte alla tv.
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