La donna è stata condannata a 30 anni per l’omicidio del suo bambino avvenuto nell’aprile del 2019 in provincia di Frosinone.
Un capitolo di cronaca nera piuttosto increscioso volge ormai al termine. Il tribunale di Cassino ha condannato Donatella di Bona, 29enne che il 17 aprile 2019 ha strangolato il figlioletto di appena 2 anni a Piedimonte San Germano (Frosinone).
Era in compagnia dell’ex marito Nicola Feroleto con cui si era appartata in auto in una stradina di campagna. Nella vettura era presente anche il loro bambino, che per convincere i genitori a riportarlo a casa ha iniziato ad urlare. L’episodio ha scatenato l’ira della donna che poi ha agito nella maniera che sappiamo.
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Omicidio Frosinone: il 20 novembre la sentenza per l’ex marito di Donatella Di Bona
Inizialmente la Di Bona aveva cercato di depistare le indagini affermando che a provocare la morte del figlio era stato un pirata della strada. Un’ipotesi che si è immediatamente sgonfiata con la conseguente confessione dell’omicidio da parte della donna.
Ha optato per il rito abbreviato, mentre il marito ha scelto di procedere con il rito ordinario. La sua sentenza è attesa per venerdì 20 novembre 2020. Sicuramente anche per lui la pena non sarà lieve visto che di fatto non ha impedito all’ex moglie di provocare la morte del piccolo angelo, volato via per colpa di due genitori “sbagliati”.
Purtroppo però gli infanticidi nel nostro paese sono diventati piuttosto consuetudinari. Alcuni dei più recenti (oltre che macabri) sono quelli della ragazza minorenne che ha buttato il figlio dalla finestra per non farsi scoprire dai genitori e la madre che ha gettato il figlio autistico in un canale.
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