Da esponenti della medicina a personaggi del mondo della politica sono ormai in tanti a spingere verso un nuovo lockdown totale
Sono ormai entrate in vigore le disposizioni del nuovo Dpcm varato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tra malumori e polemiche c’è però chi non è ancora pienamente soddisfatto e non si sente al riparo dalla minaccia coronavirus.
L’Ordine dei medici ad esempio si auspica il ripristino del lockdown in tutta Italia. A loro avviso nel giro di poco tempo il quadro potrebbe essere catastrofico, motivo per cui bisogna correre subito ai ripari.
Nello specifico l’allarme è stato lanciato dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri Filippo Anelli, il quale ha espressamente dichiarato: “Se non fermiamo il virus, sarà lui a fermare a fermare noi. Con la media attuale arriveremo in un mese ad ulteriori 10mila decessi”.
Anelli inoltre ha richiesto nuovamente di sbloccare le graduatorie di 23mila medici laureati in attesa di specializzazione. Un fattore che potrebbe essere fondamentale per dare manforte al sistema sanitario, che ormai in diversi punti dello stivale è già precipitato.
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Ricciardi ipotizza lockdown nelle grandi città, Emiliano lancia l’allarme scuola
Dello stesso avviso è anche Walter Ricciardi consulente del ministro della Salute Roberto Speranza che però vorrebbe tentare un’ultima soluzione prima di procedere con il lockdown nazionale.
In attesa dei dati del Cts per stabilire eventuali nuove zone rosse, secondo Ricciardi servirebbero le chiusure delle grandi città, dove risulta più difficile gestire il flusso di persone. Una decisione che però spetta ai governatori, che almeno per ora non sembrano navigare in questa direzione.
Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano invece ha invitato esplicitamente a non mandare i bambini a scuola. Una linea già varata il mese scorso dal suo collega campano Vincenzo De Luca, che ha chiuso le scuola ripristinando la didattica a distanza.
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