Andiamo a conoscere la storia vera da cui è tratta Gli orologi del diavolo, la nuova fiction in onda su Rai 1 a partire dal 2 novembre
Una nuova fiction targata Rai tratta da una storia realmente accaduta (su cui è stato già scritto un libro) è pronta a tenere compagnia agli italiani. Gli orologi del diavolo è pronta per andare in onda, a partire da lunedì 2 novembre 2020 su Rai 1 dalle ore 21:25 per un totale di 4 puntate.
Una vicenda molto particolare e intrigante che non poteva che essere raccontata da attori di un certo calibro. Nel cast infatti ci sono Giuseppe Fiorello (nel ruolo del protagonista Marco Merani), Claudia Pandolfi, Nicole Grimaudo e Alvaro Cervantes. Naturalmente rispetto alla vicenda reale e al libro sono state apportate alcune modifiche che però non stravolgeranno più di tanto il racconto, ma lo renderanno ancor più avvincente.
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Gli orologi del diavolo, la storia vera romanzata dal libro e dalla fiction
Dunque, Gli orologi del diavolo si ispira ad una storia vera del 2005. Gianfranco Franciosi (chiamato Gianni) 25enne talentuoso meccanico navale ligure (per l’esattezza di Bocca di Magra) divide le sue giornate tra casa, cantiere e ristorante di famiglia. La sua vita cambia improvvisamente in seguito alla commessa di un gommone veloce con radar e GPS da parte di due uomini misteriosi. Per convincerlo gli offrono addirittura 50mila euro in anticipo.
Gianni insospettito da ciò racconta tutto alla polizia ed inizia a collaborare con le forze dell’ordine per capire come stanno le cose. Diventa così il primo agente infiltrato civile in Italia. Inizia una seconda fase della sua esistenza che lo porta a viaggiare per ben quattro anni in Sudamerica dove partecipa al narcotraffico. Parallelamente si vede in gran segreto con la polizia per fare luce sui movimenti che avvengono in questo ambito.
Diventa fratello acquisito del boss Aurelio guadagnando una gran collezione di Rolex. Ad un certo punto però qualcosa non va per il verso giusto e viene arrestato vicino Marsiglia dove sconta un anno di prigione. Non rivela la sua identità per non compromettere la sua posizione e il resto dell’indagine.
In seguito la polizia riesce ad effettuare un maxi sequestro di sostanze stupefacenti, il più grande mai avvenuto in Europa. La fine di una fase durissima per Gianni, ma il mancato arresto di Aurelio (che è riuscito a sfuggire) e la conseguente voglia di vendetta, lo “condannano” a doversi isolare per far perdere le sue tracce e vivere una vita serena.
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