Chiara aveva 21 anni, il virus le ha stroncato la vita lasciando suo figlio di 13 mesi da solo. E’ la vittima più giovane.
Una storia che non dovrebbe mai essere letta, una vicenda che mai si vorrebbe raccontare. Chiara se ne va, a 21 anni, per le complicanze derivanti dalla positività al coronavirus. Una bronchite bilaterale, la diagnosi, dopo settimane in ospedale e Torino. Poi la situazione è peggiorata e per Chiara non c’è stata via di scampo. E’ la vittima più giovane d’Italia, lascia un bimbo, di soli 13 mesi, da solo, nel mondo, con una madre portata via da un virus, che ancora forse non abbiamo imparato a comprendere.
La vicenda ha scosso la comunità di Romano Canavese, dove Chiara viveva, la notizia è stata infatti data dal sindaco del comune, nello sconforto più totale per la perdita di una ragazza tanto giovane quanto innocente, vittima inspiegabile di un virus che pensavamo di conoscere ma che invece porta via chiunque, senza distinzione d’età. Una madre, una giovane madre strappata via al suo bambino, non c’è legge, terrena e non, che giustifichi una tale tragedia.
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Covid, Chiara ha detto addio al suo bimbo: il dolore della sua comunità
Un dolore, immenso, assurdo, quello della comunità di Romano Canavese, nel torinese. Un dolore che non si spiega, che non ha senso, che porta via una ragazza di soli 21 anni quando si pensava che questo virus colpisse soltanto le persone anziane, o chi avesse particolari patologie pregresse. Niente di più assurdo, adesso, che si vede una donna, tanto giovane volare via, come se niente fosse, consumata in pochi giorni da un virus assolutamente beffardo.
Una triste vicenda, che non può essere dimenticata per quanto tragica e assurda, una madre portata via al suo bambino, ed una comunità che ancora non riesce a crederci.
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