Un gesto d’amore, estremo, puro, nobile. La moglie ricoverata in ospedale e lui, 81enne che le suona la fisarmonica.
Se per caso qualcuno pensasse all’amore come qualcosa di definito, come qualcosa di sondabile, di classificabile, di etichettabile anche, allora probabilmente ha capito davvero poco di cosa sia un sentimento. Un sentimento vero, autentico, non figlio dell’abitudine, della necessità, dei timori o delle preoccupazioni. Un sentimento che non ha etichetta, che non ha tratti precisi, ma che ad 81 anni ti fa andare con la tua fisarmonica nel cortile di un ospedale a suonare per la tua donna.
Cosi ha fatto, Stefano Bozzini, alpino, classe 1939 di Castel San Giovanni, con la cara moglie, ricoverata in ospedale per alcune complicazioni derivanti dal Covid19. Si è piazzato li, come si potrebbe dire, ed ha cominciato a suonare, per darle sollievo, per allietare tutti li nell’ospedale, per dare loro qualche minuto di leggerezza tra i tormenti della mente e del fisico. Ha suonato per tutti, ma gli occhi ed il cuore erano li, a cercare la donna della sua vita.
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Coronavirus, la moglie è in ospedale e lui la consola: solo poche canzoni
Storie che non hanno confini, che non possono essere raccontate senza quel brivido che ti copre la schiena, storia che hanno una natura talmente importante da far passare in secondo piano quasi tutto. Un uomo ed una donna, nell’ultima fase della vita, che si cercano come ventenni, in nome di qualcosa che è soltanto loro, e che non ammette comprensione altrui, perchè tanto vivo quanto intimo e profondo.
Che bella storia quella di Stefano e della sua amata. In un letto d’ospedale lei, con la sua fisarmonica lui, a darle gioia, spensieratezza, pochi minuti di svago, e quel sentimento immutato nel tempo, che oggi, ancora, commuove e da forza.
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