Il nuovo dpcm ha posizionato la Campana in zona gialla, con grande stupore da parte di tutto, anche del sindaco.
Strane storie all’italiana quelle vissute in questi giorni in determinate regioni. Succede in pratica che il Governo, come sappiamo, suddivide il paese in tre zone d’emergenza, e lo fa seguendo dati, incrociando numeri, facendo delle ricerche. Il provvedimento è annunciato e scoppia il caos. Nessuno si fida di quei numeri, nessuno li ritiene reali, nessuno di fatto, accetta quanto emanato dell’esecutivo, e nei singoli territori prendono il via pericolose faide.
In Campania ad esempio, regione che tutti, o quasi, avevano posizionato, stando ad improbabili, a questo punto, indiscrezioni dalle stanze del Governo, in fascia arancione o addirittura rossa. Sorpresa delle sorprese, la regione è posizionata in fascia gialla. De Luca, il governatore, dopo aver minacciato fuoco e fiamme in favore della chiusura totale, accetta la decisione del Governo, De Magistris, sindaco di Napoli, di fatto no. E’ guerra aperta.
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Dpcm, la strana storia della Campania e di Napoli: la guerra tra governatore e sindaco
Dopo qualche giorno, Vincenzo De Luca, in conferenza stampa, spegne, a modo suo, tutte le critiche, porta i dati, li legge e spiega perchè il Governo ha deciso per la Campania la collocazione in zona gialla. Legge i numeri, e spiega anche la sua di posizione, quel fuoco e fiamme, delle settimane precedenti, erano il tentativo di prevenire quello che di fatto sta accadendo altrove. Ed oggi, la Campania, non certo i numeri di altre regioni.
Invita i sindaci della sua regione, però, a prendere iniziative concrete, chiudere luoghi della movida, lungomari. Succede quindi che Salerno chiude, Pozzuoli chiude, altre città della zona costiera chiudono, ma Napoli no. La città di De Magistris, preoccupato per la situazione più di tutti, non chiude. Il sindaco però parla di una situazione drammatica, chiede interventi mirati, chiede chiusure, ma lui, non accetta l’invito di De Luca, non chiude.
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