Coronavirus, a Milano sei cremato solo se residente: è caos

Caos cremazioni a Milano, il comune inserisce l’obbligo di residenza per chi ha scelto questa opzione, per chi ha potuto.

Coronavirus, Bergamo
Esercito porta via bare da Bergamo (Foto da Twitter @lucamigliosi)

La storia si ripete, per fortuna non come a marzo, ma in qualche modo si ripete. Troppi morti in città, troppe bare da gestire, troppi cadaveri da cremare e quindi si rischia di far andare in tilt in sistema. Cosa non difficile di questi tempi. Cosi, la giunta meneghina considerato l’elevato numero di bare rimaste in deposito, se cosi si può dire, in attesa di cremazione, ha disposto che la pratica possa essere messa in atto soltanto per i residenti nel capoluogo lombardo.

In questo modo, ci si augura di smistare parte delle salme anche altrove, per non trovarsi in una situazione tale da non poter essere gestita nei tempi consoni, evitando quindi il collasso. Una situazione che mai ci si sarebbe immaginati di gestire, ancora una volta, dopo l’orrore di Bergamo, dopo i camion con a bordo centinaia e centinaia di bare, difficili, difficilissime da gestire in quel caso, in quella situazione, in quella condizione.

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Coronavirus, a Milano sei cremato solo se residente: è caos ormai in città

La situazione rischia di sfuggire di mano, quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase, quante volte abbiamo sentito le istituzioni ripetere, per bocca dei propri rappresentanti che certe situazioni rischiano di diventare insostenibili, portando il sistema al collasso. Ormai non si contano le volte che ci siamo trovati di recente di fronte a certe situazioni, eppure, questi sono i casi, i fatti, che fanno diventare ingestibile una situazione.

Il dpcm, appena firmato, entrerà, per quel che si dice, in vigore da domani, ci si augura possa portare quantomeno ad un decremento dei numeri di contagi, di ammalati gravi, e di morti. Per tornare a respirare, per tornare a vivere, per tornare a prima, quando non conoscevamo certi drammi e soprattutto in alcuni casi, non eravamo costretti a viverli.

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