Le ceneri di Elena Aubry, sono state ritrovate insieme ad altri cimeli di persone morte, a casa di un quarantottenne.
La madre della giovane Elena Aubry, ha lanciato più appelli per il ritrovamento delle ceneri di sua figlia. I resti della motociclista erano infatti stati trafugati e da poco sono stati ritrovati dalle forze dell’ordine.
Erano in casa di un necrofilo quarantottenne, che aveva già compiuto reati simili. Secondo gli inquirenti, l’uomo si sarebbe macchiato di ben 375 profanazioni. Trovato anche un taccuino con i dati delle tombe violate e delle foto sottratte alle lapidi.
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Nel diario anche la data del furto
Anche il corpo della dodicenne dispersa nel 2018 nel bresciano, è stato ritrovato negli scorsi giorni, purtroppo senza vita. Proprio nello stesso anno, moriva in un incidente, la ventiseienne Elena Aubry, che non ha trovato pace nemmeno dopo il decesso. Infatti, da quanto si è scoperto, un rapitore seriale di cimeli e foto di tombe, aveva trafugato le sue ceneri.
Era la prima volta che il quarantottenne, non sottraeva solo oggetti appartenuti al cadavere, ma anche il corpo. “Per me è come una droga, non riesco a fermarmi: devo rubarle”. Ha confessato durante l’interrogatorio. Nel diario, minuziosamente preciso, il necrofilo aveva anche segnato la data del furto: “4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992 Morta 6.5.2018″, si legge.
Secondo le perizie psichiatriche, non ci sarebbe alcuna malattia mentale dietro i gesti dell’uomo, perfettamente lucido al momento di compierli. Ora, l’uomo potrebbe essere processato per violazione di sepolcro, vilipendio di tomba, sottrazione e occultamento di cadavere per le ceneri di Aubry, e non è esclusa la ricettazione delle centinaia foto delle altre ragazze morte. “Le immagini più belle le tenevo esposte, con le cornici. Per me erano sacre”, ha confessato il quarantottenne.
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