Tabaccaia chiude per protesta alle 18: “Perchè gratta e vinci si e caffè no?

Cristina Cerato titolare dell’omonima tabaccheria ha deciso di esprimere la propria solidarietà a baristi e ristoratori che con il nuovo decreto dovranno obbligatoriamente chiudere alle 18

Tabaccaia solidale
Fonte Facebook – Tabaccheria Facebook

Le nuove disposizioni anti-covid oltre alle lecite proteste e polemiche da parte dei commercianti stanno regalando anche delle storie commoventi. Vicende che conciliano con l’umanità che lasciano intendere come in un periodo del genere ci sia ancora gente che pensa al prossimo.

È il caso di Cristina Cerato titolare della tabaccheria Cerato situata a Castelrosso di Chivasso in provincia di Torino. Ha infatti deciso di abbassare la saracinesca alle ore 18:00 in segno di solidarietà con baristi, ristorati e altre categorie di commercianti che a causa del nuovo Dpcm non potranno esercitare oltre l’orario sopracitato.

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Tabaccaia solidale: Questo Stato non merita la mia intraprendenza e i miei sacrifici”

Cristina ha lanciato una provocazione anche attraverso la pagina Facebook della tabaccheria: “Se non posso prendere un caffè perché posso comprare un gratta e vinci?”.

Inoltre ha affisso un cartello fuori la tabaccheria: “Questo Stato non merita la mia intraprendenza e i miei sacrifici”. La Cerato ci ha tenuto a precisare di non essere una negazionista, ma che con le giuste cautele si sarebbe potuti andare avanti senza drastiche chiusure.

Insieme ad altri commercianti di Chivasso ha partecipato ad una manifestazione pacifica di protesta, anche se non ha nascosto i pericoli che possono provocare: “Bisogna stare attenti alle infiltrazioni di persone violente così come avvenuto a Napoli e Torino”.

Insomma, l’Italia che ci piace, che fa dell’unione l’arma per combattere il coronavirus e la crisi economica che ha comportato. I risultati non possono essere garantiti, ma almeno ci si sente meno soli.

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