Si toglie la vita a 16 anni per lo smartphone rotto: non poteva più studiare

Il ragazzo non ha retto alla disperazione, per aver provocato la rottura dell’unico strumento di apprendimento in quel momento disponibile in casa sua. Una tragedia assoluta.

Coronavirus, lo smartphone va disinfettato? La risposta degli esperti
Iphone, Fonte foto: Pixabay

La notizia arriva dall’India e testimonia ancora una volta l’enorme disagio che in alcune zone del mondo si continua a vivere. Un disagio fatte di carenze, stenti, e difficolta economiche inimmaginabili. La vicenda racconta di un ragazzo, e della sua necessità, sua e di tanti altri, di aggrapparsi allo studio come unica via di fuga da un futuro senza alcuna speranza, fatto di stenti e privazioni d’ogni genere.

Uno smartphone per sei persone, un’intera famiglia appoggiata a quell’unico strumento che in alcune parti del mondo è sinonimo di puro svago, in altre invece può rappresentare l’unica possibilità di apprendimento, l’unica possibilità di emergere, in una situazione in cui, senza possibilità di andare a scuola, si è costretti a seguire le lezioni a distanza. Quell’unico smartphone per un’intera famiglia, sei persone aggrappate ad una speranza.

LEGGI ANCHE >>> Mario Biondo, suicidio o omicidio? Una storia misteriosa e inspiegabile

Il giovane studente non ha retto alla possibilità di non avere più accesso agli studi

Negli ultimi tempi sono in aumento in India i numeri riguardanti i suicidi tra ragazzi, probabilmente proprio per le difficoltà di venire fuori da una condizione di povertà senza alcuna speranza, che toglie a questi ragazzi ogni speranza di una vita migliore. R.V, riponeva in quello smartphone ogni possibilità circa il suo futuro. Ma la sorte ha voluto che l’oggetto gli scivolasse involontariamente da mano, smartphone rotto e nessuna possibilità di continuare a studiare, perchè la famiglia, non può permettersi di comprarne uno nuovo.

Quattro giorni dopo, il giovane viene trovato senza vita. Si è ucciso, forse perchè non sopportava l’idea di non poter proseguire gli studi, data l’emergenza. Forse per il dramma in cui si piomba quando non si hanno più speranze. Forse per aver privato la sua famiglia di uno spiraglio di luce.

LEGGI ANCHE >>> Suicidio Napoli, ciao so dove abiti: Attenti, ci sono altri mascherati tra noi

Gestione cookie