“Tu ci chiudi, tu ci paghi” Palermo protesta: ma saranno davvero solo Ultrà?

Palermo protesta contro le chiusure obbligate volute dal nuovo Dpcm firmato domenica sera dal premier Conte. Lo slogan è eloquente.

Al Governo piace convincersi e convincere che a protestare con violenza ormai in tutte le piazze d’Italia siano solo gli Ultrà e gli estremisti di destra. Una convinzione pericolosa, un fenomeno ancora sottovalutato dal Viminale. Molti italiani sono davvero disperati dopo le nuove chiusure, e tra gli Ultrà e gli estremisti di destra potrebbero nascondersi anche padri di famiglia disperati.

Palermo, dopo la manifestazione pacifica dei tassisti, è tornata in piazza qualche ora fa al grido di “tu ci chiudi, tu ci paghi”. Uno slogan che è anche una richiesta d’aiuto. Aiuto che va detto, è stato promesso da Conte e il ministro Gualtieri: già da metà novembre dovrebbero arrivare soldi veri a chi è stato costretto a chiudere un’altra volta per colpa del coronavirus. Visti i ‘problemi tecnici’ della prima fase della pandemia, usare il condizionale, oggi, è ancora d’obbligo.

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“Tu ci chiudi, tu ci paghi” Palermo protesta: Padri infiltrati tra gli Ultrà

A Palermo, nella centrale corso Vittorio Emanuele la protesta, nata pacifica, è poi sfociata in tafferugli e scontri, con l’esplosione di bombe carta e lancio di petardi e bottiglie. La Polizia ha faticato non poco a disperdere i più facinorosi.

I responsabili dei tafferugli sarebbero soggetti appartenenti ai centri sociali: strano, i centri sociali a fianco dei nemici storici della destra? La polizia ha fermato due persone. Lievemente ferito un cameraman di Mediaset, soccorso da un’ambulanza sul posto.

Il corteo era stato organizzato dai negozianti che hanno chiesto di consentire la riapertura delle loro attività o, se non fosse possibile, di avere gli aiuti necessari per continuare a vivere almeno con un pò di tranquillità fino alla fine di tutto. “Libertà di lavorare”, “siamo stanchi”, “basta con questi dpcm”, “buffoni buffoni” , “nessun aiuto a noi commercianti”, tra gli slogan utilizzati dai manifestanti.

Meno ‘diplomatici gli striscioni apparsi in un altro corte, quello di Forza Nuova: “Riaprite o saranno guai”.

Il Video degli scontri (Palermo, Tele One)

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