La protesta degli operai della fabbrica di Napoli est monta ormai da mesi. La chiusura è prevista per il prossimo 31 ottobre e si chiede l’intervento del Presidente del Consiglio.
La protesta non si ferma ed abbraccia sempre più settori del paese. A Napoli, gli operai della Whirlpool, da mesi impegnati a difendere la propria sopravvivenza contro una chiusura imposta, attesa per il prossimo 31 ottobre, sono scesi in strada per manifestare tutta la loro rabbia contro l’immobilismo delle istituzioni rispetto ad una problematica che da mesi affligge il proprio destino.
Un tratto autostradale a ridosso dello stabilimento è stato bloccato, e su uno dei cavalcavia adiacenti è stato appeso un manichino. L’immagine del pupazzo impiccato simboleggia in maniera forte e decisa la condizione di donne e uomini ormai senza alcuna speranza, senza un futuro e con poche possibilità di sopravvivenza in questa delicata fase del nostro paese. La protesta vede operai ormai disperati, fare i conti con le tanto attese risposte da parte delle istituzioni, che al momento non si sono ancora viste.
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Napoli, operai Whirlpool chiedono l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
La richiesta degli operai, in vista della imminente chiusura dello stabilimento che finora ha dato da mangiare a centinaia di operai, è un intervento preciso da parte del Governo, in particolare del Presidente del Consiglio, che proprio oggi, alla Camera sottoporrà la questione al Parlamento. Si attendono dunque preziosi risvolti, che possano in qualche modo provare a dare speranza ai lavoratori ed alle proprie famiglie, ormai abbandonati da mesi.
Gli operai si aggiungono al clima di protesta che da mesi monta in Italia, ieri le devastazioni di Roma hanno seguito quelle di Torino, Milano e Napoli. L’Italia è una polveriera pronta ad esplodere, mancano certezze, manca la possibilità di vivere lavorando, e tutto questo prima o poi culminerà in una situazione difficilmente sostenibile.
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