Quanto è giusto pagare per conoscere il proprio stato di salute. Quanto è giusto pagare perchè altrimenti lo Stato, si dimentica di te. Quanto è giusto tradire i principi della nostra Costituzione.
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. L’articolo 32 della Costituzione italiana, “garantisce cure gratuite agli indigenti” e definisce la tutela della salute come “fondamentale diritto dell’individuo”. Bene, gran belle parole, ma nei fatti? Quanto una emergenza sanitaria costringe, obbliga alla tutela della salute e all’interesse della collettività, cosa succede davvero?
Molto semplice, succede che lo stesso Stato, quello delle meravigliose e commuoventi parole, non riesce a gestire cosi come si dovrebbe l’emergenza, e allora, l’indigente di cui sopra è costretto se in condizioni di salute instabili ad affidarsi ad un centro privato e pagare anche 100 euro per un tampone. 100 euro soltanto per sapere se sei positivo o negativo al Covid19. E lo Stato? Lo Stato ti aspetta al drive in, dove è in grado di offrirti un tampone gratuito dopo 12 ore di fila. E se non le avessi 12 ore?
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E’ giusto secondo voi, chiamare un noto ospedale della capitale, per prenotare un tampone e sentirsi dire che il primo “buco” disponibile sarebbe tra quasi un mese? Cosa fa a quel punto chi è “indigente”, ma ha bisogno di sapere delle sue reali condizioni di salute. Come faccio ad attendere un mese se sto male? Semplice, entro in un centro privato, pago, eseguo il tampone, ringrazio e vado via. Alla faccia della sanità pubblica e gratuita.
Cosa ce ne facciamo delle belle parole se i fatti dicono tutt’altro? Cosa ce ne facciamo dei buoni propositi di una organizzazione fondamentale come quella sanitaria, se poi se voglio realmente preservare la mia salute, mi tocca pagare, ed anche profumatamente. Che senso ha tutto questo. E’ solo l’ennesimo scempio in un paese prossimo alla completa deriva.
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