I commercianti del noto quartiere Trastevere a Roma hanno messo in piedi una protesta contro le chiusure anticipate
Le proteste in Italia e nella Capitale proseguono, per fortuna all’insegna della pace. Stavolta i protagonisti sono stati i commercianti di Trastevere (uno dei fulcri della vita notturna di Roma) che nella celebre piazza dedicata al poeta romano Triulussa si sono lasciati andare ad un gesto a dir poco clamoroso.
Hanno rovesciato in terra litri di birra scaduta ed invenduta a causa dei blocchi e dalle chiusure anticipate previste dal nuovo Dpcm. Già il coprifuoco notturno dalle 24 alle 5 aveva dato una bella “mazzata” a lavoratori del posto, che adesso vedono peggiorare ancor di più la loro situazione.
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Roma, l’appello dei commercianti: “Dipendenti e fornitori a rischio”
A spiegare questa dura presa di posizione è stata Roberta Pepi di Movimento Imprese Italia: “Conte ci ha accolto, ma ciò non significa che ci fermeremo. Svuotare la birra nelle piazze significa mostrare ai cittadini che per noi la crisi è un’emorragia che non si ferma”.
Un parallelo perfetto, che lascia spazio ad un altro punto decisamente drammatico, ovvero quello legato ai dipendenti e ai fornitori, ora come non mai seriamente a rischio. Per questo alcuni dei manifestanti hanno chiesto di riaprire in sicurezza, mentre altri hanno fatto un appello al Governo per prolungare la cassa integrazione e gli aiuti per le attività.
Insomma un prosieguo di quanto già andato in scena qualche giorno fa sempre nella città Eterna, dove altri imprenditori avevano espresso il loro dissenso verso le restrizioni imposte da Conte.
Siamo solo all’inizio di un periodo che si preannuncia piuttosto pregno di episodi analoghi. D’altronde quando c’è in gioco la sopravvivenza non si può rimanere inermi a guardare.
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