Decreto ristori approvato oggi, servirà a non piegare economicamente le categorie maggiormente colpite dal Covid-19.
Secondo il ministro, Roberto Gualtieri, i nuovi sussidi arriveranno entro il prossimo 15 novembre, il nuovo decreto, è vicino all’essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Lo scopo, aiutare i settori maggiormente colpiti dal nuovo semi-lockdown.
Ristorazione e turismo, al centro dell’attenzione, con i vari settori, divisi per coefficienti, pari ad 1, 1.5 e 2. Giuseppe Conte, presente a palazzo Chigi oggi per discutere del decreto, ha dato le seguenti indicazioni: “Nelle stesse ore in cui lavoravamo alle norme del Dpcm, abbiamo lavorato per far arrivare risorse in tempi record alle categorie penalizzate. Oggi alle 15 abbiamo un Cdm in cui approviamo un decreto con immediate misure di ristoro e indennizzi”.
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Il decreto ristori: indennizzi e categorie
Le prime indiscrezioni, vedrebbero una bozza del prossimo decreto, vedrebbero rimborsi differenti per settori che vanno da una soglia minima di mille euro fino ad un tetto massimo di 150mila euro. I ristori, verrebbero accreditati direttamente sul conto corrente bancario o postale del contribuente.
Nelle scorse ore, le nuove misure hanno portato a gesti di protesta di ogni tipo, dalle notti di scontri a Napoli, Milano, Torino, a dimostrazioni singole, come ieri notte, quando la polizia ha trovato in 90 a cena in un locale, ritenuto sicuro dal proprietario. Forse, tenuto aperto proprio in segno di protesta, dopo l’orario previsto.
Intanto, per quanto riguarda il nuovo decreto, sarebbero previsti indennizzi del 400% per discoteche, sale ballo e night club; ristori del 200% per stadi, cinema, piscine, parchi divertimenti, sale giochi, palestre e sale bingo; ristori del 150% per ristoranti, alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna; al 100% invece, gelaterie e bar.
Per quanto riguarda il decreto legge ristori, la divisione delle categorie per i rimborsi, è in una bozza che l’Adnkronos ha reso nota. I ristori al 200% interessano tantissime categorie, come: catering per eventi, attività di proiezione cinematografica, sale giochi e biliardi e tantissime altre ancora. Il 150% invece, riguarda i campi: ristorazione con somministrazione; attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, ristorazione ambulante; alberghi; villaggi turistici; ostelli della gioventù; rifugi di montagna; colonie marine e montane; affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence; attività di alloggio connesse alle aziende agricole; aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte; alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero. Il 100%, a gelaterie, pasticcerie, bar e similari senza cucina.
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