Il nuovo provvedimento del Governo Conte, ha prodotto moltissimi dubbi ed aspre critiche nell’opinione pubblica e non solo, i cittadini ed alcuni settori restano profondamente colpiti.
I numeri del contagio calano, l’andamento del virus resta costante praticamente ovunque e non si comprende bene quando il fattore possa invertirsi. Le regioni registrano picchi impensabili nelle settimane precedenti, e questo obbliga i governanti, locali e nazionali a riconsiderare le modalità di intervento in tutta la loro complessità. La confusione tra ciò che si decreta a livello regionale e poi nazionale è ormai alle stelle.
L’ultimo dpcm, ufficializzato nella giornata di ieri dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di fatto è da considerarsi un mini lockdown, cosi come suggerito da numerose testate. Le misure che riguardano di fatto la vita quotidiana dei cittadini italiani, salvo scontrarsi con quelle già varate a livello regionale, andranno a colpire, cosi come ci si aspettava, il settore della ristorazione, della cultura e dello spettacolo.
Coronavirus bollettino del 26 ottobre: tutti i dati dei contagi
17.012 nuovi contagi (con 124.686 tamponi effettuati), 141 i morti
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Coronavirus 26 ottobre, i dubbi riguardanti il nuovo dpcm, la confusione tra istituzioni
A Napoli, a Roma, a Milano, ed in tante altre città del nostro paese, monta la protesta contro le ultime decisione delle istituzioni, locali e nazionali. Certe misure spaventano i cittadini ed i piccoli imprenditori, convinti che una nuova chiusura forzata potrebbe compromettere irrimediabilmente le proprie attività commerciali. Protestano gli imprenditori ed i commercianti dunque, e protestano i cittadini, stanchi delle restrizioni e delle conseguenze che possono derivarne.
Le misure restrittive cominciano probabilmente a stancare i cittadini e ad infastidire le categorie più colpite da tali provvedimenti, pensiamo a quelle dello spettacolo. Categorie, di fatto messe in ginocchio dall’epidemia e dai relativi provvedimenti adottati dalle istituzioni. Si cerca una nuova via d’uscita, in vista probabilmente di una nuova fase, in attesa che i numeri calino.
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