Bar e ristorazione monta la protesta: “Stiamo morendo, urliamo per sopravvivere”

Una grande manifestazione che coinvolgerà dieci città italiane, in piazza scenderanno gli imprenditori ed i commercianti del settore bar e ristorazione, la situazione è grave.

Manifestazione
Manifestazione (Facebook)

Il settore dei bar e della ristorazione è in ginocchio, gli ultimi provvedimenti restrittivi, in merito al tentativo di contenere l’epidemia di Covid19 che da mesi ormai affligge il nostro paese, hanno duramente colpito, con chiusure anticipate e limitazioni varie un settore già fortemente danneggiato dalla precedente misura di chiusura totale, il famigerato lockdown. In quella fase, molte attività hanno riaperto con grosso sacrificio, altre invece, terminata l’emergenza non hanno più potuto far fronte agli impegni economici ed hanno chiuso.

Il settore dei bar e della ristorazione, cosi come specificato in una nota diffusa dalla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, rappresenta una di quelle fette di economia che per continuare a vivere ha bisogno della presenza della propria clientela. Ha bisogno di soddisfare le esigenze dei proprio clienti, ed ha bisogno di essere messa in condizione di tornare a svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni possibili.

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Bar e ristorazione monta la protesta: “Stiamo morendo, scendiamo in piazza”

Il momento decisivo sarà il prossimo mercoledi, quando proprietari e gestori di locali, scenderanno in piazza alle 11:30 in dieci città italiane, per dire no alle nuove misure restrittive imposte dal Governo Conte. Firenze, Milano, Roma, Verona, Trento, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari, Catanzaro e Bergamo, saranno gli scenari di questa protesta congiunta e solidale nelle piazza di queste città che scelgono di urlare la propria posizione.

Il momento è critico ed è giusto scendere in piazza per far valere le proprie idee, in un momento in cui si decide la sorte delle nostre attività commerciali, questa in sintesi la posizione della federazione, che conta con questa manifestazione di dare voce alle istanze di migliaia di piccoli imprenditori che rischiano il collasso economico.

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