La strategia del terrore ha portato ormai all’intasamento degli ospedali, la gente ha paura e se ha un pò di tosse, ricorre subito al pronto soccorso. Colpa di chi? “Le persone – spiega Zangrillo – sono sconcertate, terrorizzate e spaventate. Hanno mal interpretato il concetto di tampone per cui c’è una corsa ad eseguire il tampone come se fosse una misura terapeutica […]
In realtà adesso il problema sono i pronto soccorso, abbiamo fiumane di persone che arrivano al ps e non riusciamo a controllarle. Di queste il 40% potrebbero stare tranquillamente a casa se assistite, se rincuorate, se informate”. Appunto: assistite, rincuorate, informate. Ma da chi?
Da qui il consiglio di “mantenere tutti i nervi saldi, cercare di non comportarci in maniera irrazionale”. “Noi clinici – dice – dobbiamo abituarci a un uso appropriato delle risorse e mettere in terapia intensiva chi ne ha veramente bisogno. Non sono sicuro che accada”.