L’ufficialità nel pomeriggio con una conferenza stampa del premier Conte, ma la firma sul nuovo Dpcm c’è già, arrivata a notte fonda.
Resta altissima la tensione in Italia dopo le proteste-guerriglia di Napoli e Roma. Conte non arretra anche se scongiura il lockdown totale. Il nuovo dpcm è stato firmato a notte fonda dopo un susseguirsi di incomprensioni all’interno dello stesso Esecutivo. Non è lockdown ma è semi-lockdown perché di fatto saranno molte le attività commerciali che dovranno affrontare nuovi sacrifici. Il governo dovrebbe cercare in concomitanza con le misure restrittive, una soluzione per non mettere in ginoscchio migliaia di famiglie italiane, e sembra che ci siano novità anche in questa direzione.
Salvi per ora gli spostamente tra Regioni, resta la raccomandazione del premier di “non spostarsi se non per gravi necessità”. Come per le case. Raccomandazione a non assembrarsi in più di sei persone, se queste ovviamente non fanno parte della famiglia, come dire: tenere il più lontano possibile da casa, amici e parenti.
Gli scienziati non credono sia pericoloso lo spostamento tra i Comuni, perché i dati dimostrano che i contagi si diffondono soprattutto nelle aree metropolitane.
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Italia, tensione altissima: Conte firma il nuovo Dpcm: tutte le nuove restrizioni
La novità è che i ristoranti potranno restare aperti la domenica. Secondo gli esperti “l’apertura domenicale dei ristoranti può essere utile per limitare le riunioni familiari”. Bizzarro ma vero. In tutti gli altri giorni della settimana l’attività sarà consentita dalle ore 5 e fino alle 18 e ci si potrà sedere in 4 persone al massimo “salvo che siano tutte conviventi”. Dopo le 18 non sarà possibile consumare né cibi né bevande nei luoghi pubblici ma rimane immutata la possibilità di consegna a domicilio e di servizio da asporto, quest’ultimo fino alle 24.
La scuola: viene confermata la didattica in presenza per elementari e medie, ma si incrementa la didattica a distanza “almeno” al 75% per gli istituti superiori. Resta lo stop a gite e viaggi d’istruzione.
Chiudono nuovamente teatri, cinema, sale scommesse, sale bingo, sale giochi e casinò, oltre a palestre, piscine, centri ricreativi, comprensori sciistici, centri benessere, centri termali e anche i centri sociali. Resta l’obbligo di utilizzare le mascherine anche all’aperto.