Esplode la rabbia degli abitanti di Roma che devono fare i conti con assembramenti in metro. Avvenimenti che alimentano i dubbi sulla reale utilità del coprifuoco notturno
Il coprifuoco notturno è pronto a partire anche a Roma e nel Lazio. Dunque dalle 24 alle ore 5 non si potrà uscire di casa se non per motivazioni valide (lavoro e salute) e muniti di apposita autocertificazione.
Nella città Eterna però sale il malcontento perché a fronte di un divieto che non è andato giù a molti, c’è un reale problema legato alla gestione dei trasposti in questa fase decisamente concitata. In alcuni capolinea della metro si sono venuti a creare clamorosi assembramenti (anche a causa dello sciopero dei mezzi indetto venerdì 23 ottobre) il che ha fatto storcere il naso alla folta popolazione capitolina.
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Roma, la gente sbotta: “Che senso ha il coprifuoco notturno se di giorno non c’è distanziamento sociale?”
Sui social network sono diversi i commenti negativi a proposito tra cui spicca: “Che senso ha pigiare la gente sui bus e nelle metro di giorno e fare il coprifuoco di notte quando il pericolo di infettarsi è minore?”
Insomma, all’ombra del Colosseo ci si interroga se non sia il caso di fare qualcosa per evitare queste “ammucchiate” non proprio consone con l’emergenza che stiamo vivendo. Sicuramente non è semplice visto che Roma è una metropoli ricca anche di pendolari, studenti e turisti (drasticamente diminuiti a causa del covid-19).
Una vera e propria beffa se si pensa che la sindaca Virginia Raggi ha disposto la chiusura della piazze principali della movida a partire dalle ore 21:00. Nei giorni scorsi le grandi città italiane sono state considerate tra le più a rischio e uno dei motivi è anche il mancato decongestionamento dei mezzi pubblici.
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