E’ scattato il coprifuoco e la città sembra aver cambiato anima, strade deserte, tutto chiuso, e monta intanto la protesta dei piccoli imprenditori danneggiati dalla misura.
La città è deserta, le immagini dei navigli, pieni di gente, luogo di aperitivi, drink e passeggiate, appartiene per ora al passato. Milano cambia pelle, cambia faccia per qualche settimana, sperando basti, sperando sia necessario per poi ritornare serenamente a vivere, sperando sia davvero tutto, e non ci sia altro da fare per piegare l’attività di un virus che tra prima e seconda ondata, ha martoriato la Lombardia in maniera assolutamente esasperante.
Il coprifuoco monta in città, anzi in tutta la regione. E allora le strade si svuotano, le serrande dei locali si abbassano, e nulla resta delle luci e del chiacchiericcio di alcuni luoghi, o delle passeggiate in amicizia di altri. La spettrale immagine che in questi giorni le cronache restituiranno della città, sono figlie del sacrificio e dell’essere disposti veramente a tutto pur di sconfiggere definitivamente l’aggressivo virus che ha spezzato ogni libertà.
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Coronavirus, Milano spettrale con ill coprifuoco, la protesta degli imprenditori: “cosi moriamo”
A Milano monta il silenzio, ma con esso, nel paradosso di una serata insolita, monta anche la protesta, ancora forse troppo mansueta dei piccoli imprenditori, ristoratori, gestori di locali, di tutto quell’indotto, se cosi si può chiamare, legato ad alcune zone della città. Queste attività, sono ora morte, perchè impossibilitate ad offrire i propri servizi, considerato l’obbligo di chiudere entro le ore 23, che in alcuni casi praticamente equivale a non aprire.
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