Sta male, il pronto soccorso lo lascia fuori in auto: muore tra le urla della moglie

Era malato di coronavirus ed è morto per il rifiuto del pronto soccorso di Avezzano di farlo entrare subito: era in carenza di ossigeno.

Quando non è il coronavirus a uccidere, ci pensano i ritardi della sanità. Ritardi causati dal caos totale in cui riversano ormai gli ospedali da quando il Covid è tornato pandemia pura, come a marzo, e i posti disponibili nei nosocomi stanno esaurendo. Ad Avezzano, un uomo di 70 anni è morto in auto, in attesa che qualcuno lo facesse entrare nel pronto soccorso, tra le urla della moglie che gridava: “fateci entrare”.

Enzo Di Felice, 70 anni ha perso la vita la mattina di oggi, 23 ottobre: era in attesadi entrare al pronto soccorso, era passato prima alla tenda triage dove si fa il controllo Covid 19 ai pazienti in arrivo. Troppe lungaggini, era in insufficienza respiratoria.

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Sta male, il pronto soccorso lo lascia fuori in auto, la moglie urlava: “fateci entrare”

La moglie di Enzo Di Felice ha cercato di telefonare all’interno dell’ospedale per avvisare i medici della gravità del malore di cui soffriva il marito. Ha anche urlato a squaciagola ma niente: lui era lì in auto, non respirava, ed è morto.

I familiari hanno deciso di divulgare la foto (qui sopra) in cui si vede chiaramente la donna che telefona al pronto soccorso, e il marito immobile seduto sul sedile anteriore della macchina. Prima di arrivare ad Avezzano, la coppia si era già recata in una clinica privata della zona ma anche lì erano stati respinti.

Enzo Di Felice era positivo al coronavirus ma non è stato il Covid ad ucciderlo: questa volta ci hanno pensato la burocrazia e la negligenza.

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