Condannato il prete che faceva sesso con ragazze da aiutare

Sette anni al prete fondatore della comunità: doveva aiutare quelle ragazze ad uscirvi, ma ci andava a letto e le faceva prostituire.

Sette anni di reclusione: questa la condanna decisa dal Tribunale di Oristano per don Giovanni Usai, il prete fondatore della comunità Il Samaritano di Arbore, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.

Le attenzioni del processo, si erano concentrate sulla gestione della comunità e sui rapporti sessuali tra il prete e le ragazze che vi venivano ospitate in attesa di aiuto. La maggior parte di loro, attendevano proprio di poter essere tolte dalla strada e non doversi più prostituire.

Il prete le faceva prostituire e ne traeva anche benefici

Le accuse al prete, don Giovanni Usai, erano mosse dal pm Marco De Crescenzo, che chiedeva per Usai, la condanna per favoreggiamento della prostituzione. Ad accogliere le richieste, i giudici del Tribunale di Oristano, che si sono accertati che effettivamente, il prete, fondatore e gestore di una comunità, aveva rapporti sessuali con le ragazze accolte.

Secondo i carteggi, don Usai si sarebbe dovuto occupare dell’attenzione da prestare ad alcune ragazze nigeriane, presenti nella sua comunità, mentre non solo permetteva loro di contonuare a prostituirsi, ma si valeva delle loro stesse prestazioni sessuali a scopo personale. Le vicende, risalirebbero agli anni che vanno dal 2005 al 2010, con i casi di prostituzione, che sarebbero molteplici. Prostituzione, lo stesso campo che oggi, nel 2020 ed in piena pandemia Covid, riesce ancora a far fronte alle difficoltà.

Secondo i giudici, don Usai non partecipava attivamente all’induzione alla prostituzione delle giovani, ma taceva in cambio di favori sessuali, senza però, unire lo scopo di lucro. Anzi, addirittura alcune volte, dopo le prestazioni, era proprio lui a pagare le ragazze. L’abuso sessuale non è stato per adesso provato, perché le ragazze non sarebbero mai state costrette agli incontri ravvicinati con il prete.