Ad ogni puntata uno sfogo, ad ogni sfogo urla e strilla a dismisura, tratti ormai assolutamente propri di un particolare tipo di tv, rappresentato alla grande dal giornalista.
C’è un tempo per tutto recita un noto passo biblico, oltre che una nota canzone dei Byrds, un tempo per qualsiasi cosa. Evidentemente, questo è il tempo di Mario Giordano e della conduzioni alla Mario Giordano. Evidentemente i tempi richiedono e pretendono questo. Evidentemente non c’è di meglio in giro, evidentemente c’è di meglio ma non lo si può proporre, evidentemente questo c’è, inutile lamentarsene.
Si, perchè, i social impazzano nel momento in cui il noto giornalista apre bocca. Quello che dice, come lo dice, i toni, gli strilli, le urla, l’accanimento improvvisato contro tizio o contro caio, e poi quella recitata istintiva follia che marca molto i tratti del personaggio. Un personaggio un po’autentico ed un po’prodotto. Dalla conduzione potremmo dire ad ondate, con i momenti, pochi per la verità, di dialogo, e poi con le sfuriate, che di fatto fanno parte del copione.
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Mario Giordano l’urlante conduzione del noto giornalista: le reazioni
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Mario Giordano da un bel po’ fa squadra con quei giornalisti che provano a fare della propria trasmissione tv una sorta di gogna mediatica dal quale far partire, spunti, riflessioni, anatemi, purchè si provi a far vibrare l’anima del pubblico, purchè si provi a farlo incazzare, a farlo reagire. Giorgano cosi come Porro, puntano alla viscere del pubblico, puntano alla pancia insomma, senza troppi giri di parole, senza troppi preamboli, il problema è questo? serviamolo cosi com’è.
Le reazioni, si diceva, spaziano dall’offesa al velato sostegno. Infastidisce la voce per qualcuno, infastidiscono i toni per altri, va bene cosi, per altri ancora. Il pubblico si sa, è sovrano, più sovrano dei sovrani, l’importante è il potere che da.. al telecomando.
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