Evan morto per le botte del patrigno, c’è un’altra terribile verità: abusato!

La madre ed il compagno di lei, lo maltrattavano ed ora sono indagati per omicidio: dietro la morte di Evan potrebbero esserci abusi.

Ancora si indaga, dopo quasi tre mesi, sulla morte del piccolo Evan, caso che ha fatto il giro dell’Italia, per la sua gravità ed efferatezza. Ad essere accusati, di aver ucciso il bimbo di 21 mesi, la madre ed il patrigno.

Evan Giulio Lo Piccolo, fu riempito di botte fino a morire, questo è un dato certo, ma si cerca di risalire alla totalità dei fatti e dietro, si presenterebbe un’ipotesi raccapricciante. Prima di essere ucciso, il piccolo avrebbe potuto subire violenze sessuali.

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Intercettazioni di vario genere porterebbero al tremendo sospetto

I fatti, si svolsero a Rosolini, in provincia di Siracusa, il piccolo fu poi trasportato all’ospedale di Modica dove a nulla valsero i soccorsi, nello scorso agosto. A finire nel mirino, e per ora anche in carcere, Letizia Spatola, ventitreenne madre del bambino, ed il suo compagno, Salvatore Bianco, trent’anni, secondo la donna, reo di averla plagiata.

Ora, i due sono rinchiusi in carcer con l’accusa di omicidio e maltrattamenti in famiglia a pendere sulle loro teste, ma potrebbe non essere tutto. Infatti, le intercettazioni ambientali, adesso aprono un nuovo scenario. Telefonate riascoltate, visite degli assistenti sociali, con Evan secondo le testimonianze, inerme nella sua cameretta, fecero da subito pensare ai maltrattamenti e forse agli abusi, subiti dal bambino.

Le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, tra botte, respiri soffocati e sospiri, fanno pensare, ma per ora non ci sono tracce certe, alla possibilità di ripetuti abusi. La giurista e criminologa che sta collaborando al caso come consulente di parte civile, Anna Vaglia, ha spiegato:

“Si tratta un’ipotesi che potrebbe rivelarsi difficile da dimostrare. Non è affatto scontato che l’autopsia sul corpicino di Evan dia riscontro del presunto abuso, – Commenta Vaglia –  perché potrebbe non aver segno alcuno. Dobbiamo essere molto cauti e prudenti, in questa fase”.

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