Manuel, cacciato di casa in provincia di Palermo perché gay, lui vorrebbe tornarvi, la madre non sente ragioni.
Fanpage, è riuscita tramite la propria redazione, a intercettare Manuel, quarantenne palermitano ed omosessuale. Questo ragazzo, fa luce su un problema che vivono in tantissimi, ancora oggi in Italia: la famiglia non lo accetta solo perché gay. Dapprima la paura di essere scoperto, i silenzi, di un ragazzo che in gioventù valutava quelle che in Italia sono ancora viste come paure, quelle di ritrovarsi un gay in casa.
Nemmeno ci fosse qualcosa di male, pregiudicasse la persona, ma Manuel in fondo, aveva ragione e lo ha scoperto sulla sua pelle. Il quarantenne di Monreale, confessa che al momento di averlo detto a casa, la risposta della madre sarebbe stata: “Ti ho fatto maschio e come tale devi comportarti se ci tieni a stare nella casa di mia proprietà, altrimenti vai via“.
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Prima, un’infanzia terribile, quella che racconta Manuel, escluso dalle partite di calcetto dai coetanei, perché il calcio sarebbe uno sport da uomini, poi gli insulti, fino addirittura, alle scritte sui muri a suo indirizzo. E Manuel, che oggi ricorda quei momenti con forte dispiacere, viveva nella paura, giorno per giorno.
“Mi chiamavano Mimì, – Dice – per il cartone animato che andava in quegli anni, e io dovevo giocare a pallavolo perché per loro ero una femmina e mi ripetevano che ero frocio mi sono sentito escluso, definitivamente segnato. Io non capivo”. Un Paese, questo, dove persino personaggi del calibro di Gabriel Garko, hanno dovuto aspettare il momento giusto per confessare la propria omosessualità, per non avere difficoltà nel trovare lavoro.
In passato Manuel ha perso persino il lavoro a causa di due comandanti omofobi, ma logicamente il dispiacere più grande è quello della famiglia. Le parole di sua madre lo hanno profondamente ferito. “Oggi penso – racconta il quarantenne – che è normale che una madre abbia paura dei pregiudizi ma poi rifletto, penso che non c’è niente di male amare una persona dello stesso sesso, non importa chi sogniamo, chi amiamo o chi baciamo, è importante volere bene“.
Manuel ad ogni modo, dice di voler ancora bene a sua madre, come di sicuro gliene vorrà anche lei. Il ragazzo confessa di volerle dare ancora spiegazioni, affinché lei possa capire. Intanto però, Manuel che non ha sopportato le parole di sua madre e che decise di abbandonare casa dopo l’ennesima discussione, ora dorme in un centro di accoglienza. “Ho bussato alla porta di questo centro di accoglienza – Racconta – a Ballarò dove sono stato accolto per qualche mese. Ho dovuto e continuo a fare grossissimi sacrifici perché ho perso il lavoro a causa del covid e tutto ciò che io ho addosso sono abiti che mi hanno regalato e che ho trovato in questo centro di accoglienza”.
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