Lo sfogo delle forze dell’ordine costrette ad esporsi in prima persona per una situazione abbastanza prevedibile che poteva essere ampiamente evitata.
Lo sdegno delle forze dell’ordine nelle parole del Segretario generale di Polizia Vincenzo Chianese, rispetto ai fatti di San Ferdinando, dove in seguito alla messa in sicurezza delle tendopoli che aveva riscontrato la positività al Covid19 di 14 persone, con la dichiarazione di zona rossa, erano partite le proteste dai parti dei migranti ospiti della struttura. Le proteste sono poi diventate violenza con una sassaiola contro le forze dell’ordine intervenute per sedare gli animi.
La protesta dei migranti, a colpi di sassi, per la chiusura dell’area, messa in sicurezza e quindi isolata dal resto del territorio, ha suscitato rabbia negli ospiti per le condizioni ipotizzato che non prevedevano uscite per lavoro e tutto il resto. La rabbia è poi tramutata in violenza, con due poliziotti feriti e costretti alle cure mediche. La situazione resta comunque molto tesa, da qui le proteste anche da parte delle forze dell’ordine.
LEGGI ANCHE >>> Sono ripresi gli sbarchi di migranti, Lamorgese: il Covid non lo portano certo loro
Migranti, è rivolta nella tendopoli già zona rossa di San Ferdinando: le reazioni
I fatti di San Ferdinando, hanno anche spinto le istituzioni, su tutte quella comunale con il sindaco vicino ai due poliziotti feriti, e comunque scosso per i fatti accaduti nella tendopoli. La polizia ha inoltre chiesto l’intervento del ministro di competenza e comunque un occhio di riguardo da parte del Governo, per provare quantomeno a prevenire certi episodi che troppo speso sono ipotizzabili, provocando enormi rischi sempre e soltanto per le forze dell’ordine.
Forze dell’ordine chiamate sempre a sedare gli animi oppure a ricostituire un certo standard di sicurezza in luoghi dove basterebbe soltanto un maggiore controllo e regole più chiare per evitare tante spiacevoli situazioni.
LEGGI ANCHE >>> Il futuro di Matteo Salvini: Tra i migranti e i 49 milioni