Prostituzione, l’industria che non teme il Covid19

In questo periodo storico molto particolare sono parecchi i settori purtroppo collassati in seguito alla forte emergenza sanitaria. Ma non per tutti è cosi, c’è chi anzi cresce.

Prostituzione
Prostituzione (Facebook)

C’è un mercato che non ha risentito affatto dell’emergenza sanitaria innescata dai contagi di Covid19. Se la maggior parte dei settori dell’economia italiana è crisi, ce n’è uno che proprio non risente di restrizioni, divieti e quant’altro. E’ il mercato del sesso. Tre milioni di italiani coinvolti, 90mila operatrici sulle strade e non, per un giro di affari che si stima intorno ai 5miliardi di euro nel 2018. Ma cosa è cambiato in questi mesi anche in questo settore?

Di certo il lockdown di marzo ha mutato quelle che erano le abitudini dei consumatori. Le strade si sono svuotate, niente più persone, niente più mezzi di trasporto, di conseguenza niente più prostitute. In quei mesi, il tutto si è spostato in rete, tutto è diventato virtuale, con l’aumento di richieste di sesso telefonico ed altri servizi simili. Il virus ha quindi soltanto spostato in quel caso la fruizione del servizio da una condizione all’altra, volendola spiegare.

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Prostituzione, l’industria che non teme il Covid19: le reazioni

Poi con l’ammorbidirsi delle restrizioni ed il graduale ritorno in strada di gente e mezzi di trasporto, la situazione anche per quel che riguarda il mercato del sesso è tornata ad una più classica normalità, con qualche accorgimento però. Spesso ad esempio, le prostitute raggiungono il cliente presso il proprio domicilio, oppure ricevono lo stesso in un loro luogo prescelto. Questo per preservare in un certo senso determinate condizioni sanitarie probabilmente.

Il mercato insomma è florido è non risente della crisi. La prostituzione purtroppo rende, e sempre più spesso dietro troviamo veri e propri cartelli criminali, associazioni delinquenziali che lucrano e calpestano senza alcuna pietà dignità e libertà di chi di fatto produce il vero e proprio utile.

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