Massimo Bossetti risponde sul settimanale Oggi alla sorella che aveva dichiarato di non volere più quel cognome scomodo.
Laura Bossetti rifiuta di portare ancora un cognome così scomodo e lo dichiara a tutti i media. “Mi pesa come un macigno”, aveva detto. Massimo Bossetti replica dal carcere e lo fa attrevarso il settimanale Oggi. “Non credo di dover sperperare ai quattro venti come quella persona è abituata (a diffondere, ndr) le cose private e familiari solo per mettere in risalto la propria visibilità e notorietà […] Quella persona ha preferito voler soffocare l’affetto, sostituendo il proprio cognome, cosa che non condivido affatto, per niente“
Parole dure, l’accusa di ‘tradimento’ per un momento di notorietà, di gloria. È stato “un gesto pianificato e violento che merita indifferenza, in questo modo si è esclusa dalla famiglia Bossetti“, scrive il muratore condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio.
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La sorella non vuole più il suo cognome, Massimo Bossetti: “vuole solo notorietà”
“Quella persona – scrive Bossetti dal carcere, riferendosi alla sorella Laura – ha preferito voler soffocare l’affetto, sostituendo il proprio cognome, cosa che non condivido affatto, per niente. […] “Avendo lei stessa affermato più volte di volermi bene e di credere nell’assoluta mia innocenza, a maggior ragione, avrebbe dovuto ancor più lottare con le unghie a denti stretti e a spada tratta, con tutta la forza necessaria, tenendo ancor più alto e vivo il proprio cognome che tanto ci accomuna”.
Poi lo sfogo, la rabbia, e una richiesta di aiuto: “Aiutatemi aiutatemi aiutatemi, sono disperato. Toglietemi di dosso sta ca*** di devastante etichetta o dentro di me non troverò la pace. Per favore statemi tutti vicini e aiutatemi seriamente a far sì che la disperazione non prenda il sopravvento”.
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