Coronavirus, Cristiano Ronaldo ha violato il protocollo: parola di ministro

Il Ministro Spadafora interviene sul caso della positività di Cristiano Ronaldo, che avrebbe, lasciato prima Torino e poi il Portogallo, violando il protocollo.

Ronaldo
Cristiano Ronaldo (Facebook)

La vicenda è ben nota a tutti, ed è bene male a seguente. I calciatori della Juventus in seguito alla riscontrata positività di alcuni componenti della rosa, vengono messi in quarantena fiduciaria. Arriva la gara con il Napoli, ma la squadra partenopea, a detta sua, è bloccata dall’Asl, per la presenza nella rosa di qualche positivo al Covid19. Niente gara, e 0-3 a tavolino per la Juve, ed un punto di penalizzazione agli azzurri,  perchè il Napoli non ha rispettato il protocollo, bibbia calcistica in tempi di Covid.

La Juve torna in quarantena, ma un numero di calciatori bianconeri lascia la “bolla” pe rispondere alla chiamata della nazionali. Tra questi Cristiano Ronaldo, che vola per difendere i colori del suo Portogallo, verosimilmente senza alcun permesso della locale autorità sanitaria. Ronaldo dopo qualche giorno risulta positivo ad un tampone effettuato in nazionale, e cosa fa? Non resta in quarantena in Portogallo, ma vola a Torino, tornando a casa, violando di fatto, per la seconda volta i protocolli sanitari.

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Coronavirus, Cristiano Ronaldo viola protocollo?: le parole del ministro

A questo punto interviene il Ministro dello Sport Spadafora, che dichiara semplicemente che per come stanno le cose, in base a ciò che si è visto e sentito, Cristiano Ronaldo ha abbondantemente violato il protocollo che in pratica sostiene la massima serie calcistica italiana. E quindi in linea teorica, dovrebbe essere sanzionato secondo modalità stabilite, immaginiamo dal suddetto protocollo.

Poi il ministro è intervenuto sui fatti di Torino, ed il 3-0 a tavolino per i bianconeri sul Napoli. Il ministro prende atto della sentenza del giudice sportivo, ma si riserva di attendere le prossime mosse della società azzurra, che dovrebbe passare di fatto alla giustizia ordinaria per provare a mettere la parola fine a questa assurda e davvero triste pagina di sport.

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