L’idea l’avevano già avuta in Francia ma il virologo Crisanti dice che anche da noi è “nell’ordine delle cose”. Ci aspetta una Natale in casa?
Forse dovremo passare le vacanze natalizie in casa, a meno che non arrivi un vaccino oppure i contagi da coronavirus scendano in modo netto e convincente. L’idea era nata un mese fa in Francia ed era stata avvallata niente di meno che da due premi Nobel per l’economia: Abhijit Banerjee e Esther Duflo. La Francia sta vivendo un incubo e i contagi aumentano a dismisura: almeno il triplo di quelli italiani.
L’intuizione dei premi Nobel 2019, nasceva per salvaguardare la Francia dal ritorno prepotente del contagio. Secondo i due studiosi, restare a casa tutti dal primo al venti dicembre, può salvare il Natale. Nessuno rischia di contagiarsi e di rovinare la festa più attesa. E non solo: chiudere prima del 25 dicembre vuol dire – secondo gli economisti – dare meno problemi all’economia rispetto ad un lockdown dovuto allo scoppiare dei contagi a causa delle feste.
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Non solo Francia: lockdown totale a Natale anche in Italia: “si potrebbe resttare tutto”
Secondo Andrea Crisanti, virologo dell’università di Padova, intervenuto questa mattina a Studio 24 su Rainews, un lockdown a Natale potrebbe rientrare nell’ordine delle cose, poiché la chiusura generale nel periodo natalizio potrebbe essere utile per arrestare la crescita dei contagi e limitare il sovraffollamento negli ospedali.
«Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo», ha detto l’esperto.
Non ci sarebbero problemi per le scuole che saranno comunque chiuse per le vacanze natalizie, il lockdown potrebbe aiutare il sistema sanitario in un periodo in cui, molto probabilmente si arriverà al picco dell’influenza stagionale. Chi glielo spiega a quei esercizi commerciali che proprio al periodo natalizio devono le maggiori entrate dell’anno?
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