Presunto conflitto di interessi sulla vendita delle mascherina negli ospedali di Roma. La moglie di Sileri, lavora in una società indagata.
Inchiesta delle Iene su un possibile conflitto di interessi, in cui è coinvolto il viceministro della salute Pierpaolo Sileri. Ci sarebbe qualcosa di sospetto sulla vendita delle mascherine negli ospedali di Roma.
La moglie di Sileri, Giada Nurry, infatti, è dipendente di una società che si occupa della vendita di presidi medico-sanitari, tra cui appunto, le mascherine per la ventilazione. Le Iene, hanno contattato alcuni dipendenti della stessa, per capire quanto c’entri la moglie del viceministro, in questa storia.
Un po’ Sileri, intervistato dai giornalisti della trasmissione di Italia1, si tradisce da solo, quando dichiara che sua moglie è soltanto una “tecnica, un’amministrativa”, mentre questa risultava essere un’agente di zona. Ma intervistato di nuovo, il viceministro dice di non saperne nulla di tutto ciò. Ma le sue parole, sono presto smentite dai due agenti rappresentanti che lavoravano nella zona: “Lei fa lo stesso lavoro che faccio io, fa promozione come me. Cioè vende i propri prodotti”, confessa uno di loro in incognito.
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Due farmacie confermano le parole dei colleghi di Nurry
Parole, come si evince ancora dall’inchiesta delle Iene, che non trovano smentite, anzi, vedono confermarsi in almeno due farmacie di Roma, collegate al Policlinico. “Giada Nurry? Sì sì, lei fa proprio l’agente nel senso che gira per gli ospedali e quindi è quella che fisicamente poi viene in Policlinico”, svela un intervistato. Il possibile conflitto di interessi, viene però smentito dalla difesa del viceministro.
L’appalto vinto all’Umberto I, è avvenuto esattamente 10 giorni dopo la nomina di Sileri a viceministo della Salute, e la prima aggiudicazione della gara, avveniva addirittura 5 mesi prima, quando però, attenzione, lo stesso Sileri era già presidente della commissione sanità, presso il Senato.
Hanno un peso, anche le parole infine, di Aldo Segante, datore di lavoro della moglie del viceministro, che ritenne da subito inopportuna la carica da lei rivestita: “È quello che ho detto alla signora Nurry quando lei è tornata in ufficio, per evitare il conflitto di interessi rispetto al quale io non posso fare nulla. Questa azienda ce l’ho da 35 anni. Le ho detto: ‘Guarda, se vuoi ti metti in aspettativa e aspettiamo fino a quando questo ruolo verrà a finire e tu potrai tornare a lavoro'”. Lo stesso poi, si lascia andare ad una confessione al giornalista delle Iene, come se un po’ volesse scagionarsi da un conflitto di interesse, che si fa sempre più vivo di intervista in intervista: “Mi dica lei come si fa a togliere un conflitto d’interessi in un’azienda che ha un dipendente, che lo assumi come addetto alle vendite e poi sposa una persona che poi diventa viceministro alla salute, io che posso fare?”.
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