Un uomo di 70 anni, positivo al Covid, è morto per grave insufficienza respiratoria al Cotugno di Napoli. Botta e risposta con i familiari.
E’ un botta e risposta tra i familiari del paziente deceduto e l’ospedale Cotugno di Napoli. In mezzo alla diatriba c’è un uomo di 70 anni che ha perso la vita a causa di una grave insufficienza respiratoria. Secondo quanto riferito a Fanpage, il paziente era stato portato inizialmente al Pellegrini, ma dopo una lunga attesa si è deciso di mandarlo al Cotugno per mancanza di posti.
E tutto in una domenica in cui erano chiusi per sanificazione, i Pronto soccorso degli ospedali San Paolo, del Mare, della clinica Villa Betania e del San Giovanni Bosco. Ora ci sarà da chiarire se una tempestività migliore nelle cure all’uomo gli potevano salvare la vita. L’ospedale Cotugno in tal senso ha già diramato una nota.
“Il paziente, di 70 anni, diabetico e iperteso e con altre comorbidità, è arrivato con ambulanza del 118 presso il presidio ospedaliero in condizione gravissime ed è stato assistito, senza alcuna attesa, dal personale sanitario – precisa l’Azienda Ospedaliera dei Colli, di cui fa parte il Cotugno – al momento del ricovero in Pronto Soccorso presentava una saturazione molto bassa ed è stato sottoposto a emogasanalisi e altri esami che hanno confermato il grave quadro di insufficienza respiratoria […]
Immediatamente gli sono stati somministrati ossigeno ad alti flussi e terapia steroidea e sono stati allertati i rianimatori, ma il quadro di insufficienza respiratoria è peggiorato ed è stato necessario ricorrere a manovre rianimatorie per circa un’ora senza, tuttavia, riuscire a ristabilire la funzione cardiorespiratoria”. La nota del Cotugno dimostra come si sia fatto tutto il possibile per salvare il 70enne, ma se ci sono stati problemi, questi sono nati prima che arrivasse da loro.
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Stando a quanto ricostruito i familiari del 70enne deceduto, che già soffriva di diabete, ipertensione e altre patologie ed era risultato positivo al coronavirus, avrebbero chiesto il ricovero nei giorni scorsi ma sarebbe stato proposto loro di portarlo fuori regione perché la nuova emergenza coronavirus ha riempito gli ospedli campani.
Ieri l’uomo è peggiorato e i parenti avrebbero di nuovo chiesto il ricovero. Il settantenne era così stato portato al Pronto Soccorso del Pellegrini, dove però non è stato possibile ricoverarlo per mancanza di posti adatti: l’unico disponibile, inizialmente individuato dalla centrale operativa, sarebbe stato occupato poco prima da un altro trasferimento.
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