Il muro davanti casa sua, scenario di una nuova intimidazione nei confronti di una donna che ha avuto il coraggio di ribellarsi e di sfidare la mafia.
La storia di Valeria Grasso è una storia di ribellione, è una storia d’amore per la propria terra e per la propria famiglia, è la storia di una donna che dice no allo strapotere mafioso e non si piega alle minacce, a costo di vedere andare in frantumi la sua vita. Dopo la separazione dal marito, Valeria Grasso prende in gestione una palestra, a Palermo, ma dopo qualche tempo il locale viene sequestrato, ma chi è a dirlo a Valeria? Un rappresentante del tribunale, il quale spiega alla donna che da quel momento in poi l’affitto dovrà essere pagato al custode giudiziario.
La donna vuole vederci chiaro, e cosi dopo poco scopre che il locale che ospita la sua palestra, l’attività che ha tirato su per vivere, per dar da mangiare ai suoi figli, è finito nelle mani del clan Madonia. Minacce, scontri, e la richiesta dell’affitto da pagare comunque, in ogni caso, un vero e proprio pizzo, chiesto alla donna. Valeria all’inizio paga, ma poi stanca e afflitta dalla cosa, denuncia tutto ai Carabinieri, e li la sua vita cambia, in ogni senso.
Valeria Grasso: Continuano le minacce
Cambia vita, cambia città, protetta, insieme ai suoi figli, trova un lavoro. Ma le cose si mettono di nuovo male, perchè la sua vita non è al sicuro, continua a non essere al sicuro ed in questa fase lo Stato non è presente, le revoca la scorta, per poi riassegnarla. Ha paura Valeria, per se e per i suoi figli, le intimidazioni continuano, fino all’ultima, quattro croci sul muro davanti casa sua. Le stesse che la donna aveva trovato sulla vetrata di quella che era la sua palestra, a Palermo.
Stessa mano, stesso mandante, stesso messaggio. La vita della donna che ha sfidato la mafia non è al sicuro, non lo sono i suoi figli, e forse non lo saranno mai. Sta ancora combattendo la sua battaglia Valeria Grasso, è ancora forte e vuole vincerla. A Storie Italiane è intervenuto anche il capitano Ultimo che si è congratulato con lei per il suo spirito di civiltà e giustizia e le ha promesso di interessarsi di persona alla questione scorta.