La situazione economica non proprio rosea del Bel Paese potrebbe comportare delle modifiche piuttosto importanti per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza potrebbe presto subire delle modifiche importanti. Infatti se entro il 15 ottobre il Governo non riuscirà a reperire 2 miliardi di euro, quasi sicuramente ci sarà un taglio nell’assegno erogato ai beneficiari.
Si tratta di un provvedimento che prevede in caso di mancanza di risorse un esborso minore da parte delle istituzioni. Inoltre, non verranno prese in carico nuove richieste da parte dei cittadini, anche se in possesso dei requisiti per poter presentare la domanda.
I tecnici del Ministero dell’Economia sono convinti che il prossimo anno queste novità entreranno in vigore con buona pace del popolo italiano, ormai abituato a questo salvagente.
Reddito di Cittadinanza, il motivo dei tagli
Questo scenario al momento altamente probabile è l’effetto della Legge di Bilancio inerente proprio il Reddito di Cittadinanza. La spesa massima fissata per l’anno 2019 era di 5,9 miliardi, per il 2020 7,1 miliardi e per il 2021 7,3 miliardi di euro.
Già quest’anno l’obiettivo è stato raggiunto con un grande sforzo (anche a causa della crisi generata dal covid-19), ma alla fine si è riusciti a sopperire alle richieste pervenute. Il vero problema è per il prossimo anno, visto che stando sempre alle stime dei tecnici la spesa potrebbe arrivare a costare addirittura 9,5 miliardi.
Dunque oltre 2 miliardi in più rispetto ai 7,3 miliardi messi in preventivo. Per questo se entro il 15 ottobre alla presentazione della Legge di Bilancio 2021 il Governo non dovesse riuscire a rimediare la somma mancante partirebbero dei tagli.
In primis stop alle nuove domande e parallelamente verrebbero ridotti gli attuali assegni in modo tale da poter comunque soddisfare tutti, seppur in misura minore. Insomma il RDC diventato ormai oggetto di polemiche e diatribe potrebbe presto avere una nuova connotazione, che come al solito dividerà l’opinione pubblica.