Chiede scusa la donna, madre di Antonio De Marco, assassino della coppia di fidanzati di Lecce. Chiede scusa ai genitori delle vittime.
Antonio De Marco, giovane studente di Lecce, non ha avuto alcuna pietà quando si è trovato di fronte una coppia di ragazzi , felice del proprio amore e di costruire insieme il proprio futuro. Non ha avuto pietà, e cosi le vite di Eleonora e Daniele sono state spazzate vie, a colpi di coltellate, con una furia inspiegabile, che in molti ancora faticano a comprendere in ogni suo minimo aspetto.
Il piano di Antonio De Marco, lucido e folle allo stesso tempo, aveva previsto ogni cosa. Era stato addirittura messo su carta, in modo da non venir meno a nessun macabro particolare. Proprio quel piano, scritto su un bigliettino, ha tradito l’assassino, e l’ha consegnato alla giustizia. Li,in carcere, De Marco ha lasciato comprendere quanto fosse complessa la situazione dal suo punto di vista, gelosia, invidia, forse un amore non corrisposto. Nulla giustificherebbe tanta disumana furia.
Fidanzati di Lecce: La madre di De Marco chiede perdono ai genitori
Rosalba Cavalera De Marco, ha scritto una lettera ai genitori di Eleonora e Daniele, barbaramente uccisi proprio da suo figlio. Parla del dolore la madre di Antonio De Marco, il dolore che si prova quando si mette al mondo un figlio, dopo averlo portato per mesi dentro di se. Il dolore che poi si avverte più volte nel corso della vita. Il dolore che sicuramente le mamme delle vittime avranno sentito e che lei prova soltanto ad immaginare.
Chiede scusa la signora Rosalba, per quello che ha fatto suo figlio, ed anche per la presunzione, che nei giorni successivi all’omicidio dei due ragazzi, quando ancora non si conosceva il nome dell’assassino, l’ha portata a credere di poter comprendere quel dolore, il dolore che si prova quando di perde un figlio. Ed invece non è cosi, non può comprenderlo la signora Rosalba, e lo dice a quelle due mamme irrimediabilmente ferite e spente.
Chiede scusa la signora Rosalba, per la follia atroce scaturita da suo figlio, per quello che è successo, e forse per quello che non è mai riuscita a comprendere.