Il giornalista tv, ospite a “Che tempo che fa”, ha presentato il suo nuovo libro, parlando di politica e della situazione sociale del nostro paese.
Giovanni Floris, conduttore di “DiMartedi”, su La7, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, ha presentato il suo nuovo libro “L’alleanza-Noi e i nostri figli: dalla guerra tra i mondi al patto per crescere”. Nel libro, si affronta la delicata questione del rapporto tra anziani e giovani nel nostro paese. Il giornalista affronta una serie di dinamiche che mettono in evidenza il fatto che in linea di massima, politicamente nel nostro paese sono ancora gli anziani a decidere.
Sono gli anziani a determinare il voto, sostenendo chi attua politiche in loro favore, sono gli anziani a costituire ancora un blocco determinate ai fini elettorali. I giovani sotto questo punto di vista ancora latitano, lascia intendere Floris, perchè non rappresentano un fronte comune, perchè non sono ancora decisi al punto di pretendere ciò che gli spetta, perchè ancora legati ad una sorta di dipendenza anche economica, proprio ai loro nonni.
Giovanni Floris: “Facciamo conoscere l’Italia agli immigrati”
Il giornalista tv affronta anche il tema della lontananza dei giovani dal contesto politico, lontananza che secondo la sua opinione potrebbe essere abbattuta introducendo il servizio civile obbligatorio, magari inserendolo proprio nella complicata situazione legata all’immigrazione nel nostro paese. Secondo Floris, i giovani potrebbero essere impegnati nel far conoscere l’Italia a chi vuole diventare italiano, invece di allontanarli da essa.
Secondo Floris, dare agli immigrati la possibilità di conoscere realmente il nostro paese, la sua storia, potrebbe essere vero e proprio patriottismo. Parole e considerazioni che però spesso contrastano con ciò che si legge sui giornali e con ciò che sempre più frequentemente riempie le cronache dei nostri giorni. Migranti che fuggono via dai centri di raccolta, magari immaginando un futuro proprio lontano dall’Italia.
Oppure migranti costretti a scappare dalla violenza dei nostri giovani, come accaduto a Marsala, dove la furia cieca di una piccola banda ha seminato odio e terrore tra gli stranieri della città. Floris prova a raccontare un volto del nostro paese, una possibilità, ma probabilmente, piaccia o meno, ne tralascia un altro, ancora più complesso, ancora più pericoloso.